Scioglimento, il ministro Maroni risponde a Bocchino

di Antonio Taglialatela

Roberto MaroniGRICIGNANO. Il sottosegretario di Stato agli Interni, Michelino Davico, ha risposto nei giorni scorsi all’interrogazione con cui lo scorso marzo il deputato Italo Bocchino chiese lo scioglimento del Consiglio comunale di Gricignano.

Bocchino, allora vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera e oggi capogruppo a Montecitorio di Futuro e Libertà, chiese al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di “accelerare le procedure per lo scioglimento del Comune di Gricignano, il cui sindaco, Andrea Lettieri, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli”. Scioglimento che, ricordiamo, è giunto nell’agosto scorso per infiltrazioni della criminalità organizzata, con l’insediamento di una commissione straordinaria.

Oggi il sottosegretario Davico, a nome del ministro Maroni, rende nota l’intera procedura adottata: “La prefettura di Caserta ha riferito che il 22 settembre 2009 personale del commissariato di Polizia di Stato di Aversa dava esecuzione al decreto di perquisizione emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti del sindaco del Comune di Gricignano d’Aversa. La perquisizione era stata disposta al fine di riscontrare le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia su presunti rapporti intercorsi tra il sindaco ed esponenti di locali organizzazioni camorristiche. La situazione delineatasi veniva esaminata, il 1 ottobre 2009, anche in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove si esprimeva la necessità di approfonditi accertamenti sull’attività sia degli organi di amministrazione sia dell’apparato burocratico, al fine di valutare la sussistenza di elementi su collegamenti diretti e indiretti con la criminalità organizzata, ovvero forme di condizionamento degli amministratori tali da compromettere la libera determinazione degli organi e il buon andamento dell’amministrazione locale, mediante una commissione di accesso”.

Per questi motivi veniva richiesto al ministero di valutare la possibilità di far esercitare alla prefettura di Caserta il potere di accesso presso il Comune di Gricignano. “Su delega di questo ministero, – continua Davico – la prefettura di Caserta, il 20 ottobre 2009, istituiva la commissione di accesso presso il comune di Gricignano d’Aversa, al fine di verificare l’eventuale sussistenza di forme di condizionamento diretto o indiretto della criminalità organizzata sugli organi elettivi e sull’apparato burocratico e gestionale dell’Ente, assegnando alla stessa un termine di tre mesi, dalla data di accesso, per lo svolgimento degli opportuni accertamenti. La commissione di accesso, considerata la complessità della mole di documentazione da esaminare e in attesa degli atti da parte dell’autorità Giudiziaria, ha ritenuto opportuno chiedere una proroga del termine di scadenza degli accertamenti, già fissato al 28 gennaio 2010. La prefettura di Caserta ha concesso una proroga di tre mesi, al termine della quale è stato riferito a questa amministrazione in merito alle risultanze della relazione rassegnata dalla commissione d’accesso con contestuale proposta dei provvedimenti conseguenti”.

“Il procedimento – spiega infine Davico – si è concluso con lo scioglimento dell’ente, disposto con decreto del Presidente della Repubblica del 2 agosto 2010 a seguito della deliberazione adottata dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’interno nella seduta del 30 luglio 2010”.

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