Il Parco di Atella alla Borsa Internazionale del Turismo Archeologico

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. C’è anche l’antica Atella, rilanciata dai preziosi ritrovamenti affiorati nel corso della recente campagna di scavi, alla Borsa Internazionale del Turismo Archeologico, in corso di svolgimento a Paestum.

Appuntamento unico al mondo che promuove siti e destinazioni archeologiche, creando integrazione tra diverse culture. La Borsa, giunta alla XIII edizione, è inoltre una vetrina internazionale di prestigio che si avvale tra l’altro del sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Omt Organizzazione Mondiale del Turismo e dell’Unesco. La presenza di Atella in tale significativo contesto la si deve ad una positiva concertazione tra il Comune di Sant’Arpino, cui è demandato il coordinamento dei lavori per la realizzazione del Parco Archeologico, la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici e l’Archeoclub di Atella.

“Le recenti operazioni di scavo archeologico – dichiarano Eugenio Di Santo ed Elpidio Iorio, rispettivamente sindaco ed assessore ai lavori pubblici del comune di Sant’Arpino – impongono una seria riflessione su quale strategia adottare per rimettere Atella nel novero degli interessi della comunità scientifica mondiale e quindi dei flussi turistici che attraversano le nostre zone. Una riflessione che già abbiamo avviato, d’intesa anche con l’assessore alla cultura Giuseppe Lettera e con i soggetti associativi locali, e che si sicuramente potrà fare un significativo passo in avanti con la partecipazione alla Borsa del Turismo che si propone, appunto, di favorire la “commercializzazione” di prodotti turistici specifici e l’approfondimento di temi inerenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione dei beni culturali e la cooperazione culturale. Tematiche che riteniamo camminano di pari passo con i lavori in corso del Parco”.

Sulla stessa scia il pensiero di Giuseppe Petrocelli, presidente dell’Archeoclub di Atella che sottolinea: ” Gli scavi stanno dando risposte significative a quanti hanno sempre creduto nei potenziali enormi del sottosuolo atellano. Ora però occorre confrontarsi con esperti internazionali sulle potenzialità e modalità della comunicazione per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, analizzando esempi emblematici ed esplorando “il come” e “il perché” il patrimonio necessiti di strategie di comunicazione. La borsa ci offre appunto questa occasione”.

Al Centro Espositivo Ariston, verranno esposti pannelli esclusivi e inediti sui ritrovamenti emersi nel corso della campagna di scavi, condotta tra gennaio e agosto scorsi, sotto lo sguardo attento dei responsabili di zona della Soprintendenza Archeologica, Elena La Forgia ed Enrico Stanco. “Gli scavi condotti di recente – ha illustrato l’archeologo Luigi Lombardi, coordinatore dello scavo – hanno interessato un ampio settore. Sono emersi degli ambienti interpretabili come edificio termale a carattere pubblico, qualificando pertanto quest’area come prossima al foro cittadino. Gli ambienti si sviluppano su una superficie di circa 1170 mq e , dai rapporti stratigrafici, permettono di stabilire che l’area oggetto di indagine fu occupata con continuità dall’età ellenistica fino all’epoca tardo imperiale”.

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