Wikileaks: “Berlusconi incapace, festaiolo e portavoce di Putin”

di Redazione

Silvio Berlusconi con PutinROMA.Un uomo stanco, non all’altezza, interessato ad “affari con Putin” e a “festini selvaggi”. E’ il ritratto, non proprio gratificante, di Silvio Berlusconi che viene fuori dai documenti della diplomazia americana svelati da Wikileaks e riportati da alcuni giornali internazionali.

E lui come l’ha presa? Secondo quanto si è appreso da fonti autorevoli, quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni diffuse dal sito di Julian Assange sull’Italia, si è fatto una risata, ritenendo che siano soltanto giudizi di un funzionario statunitense.

RAPPORTO CON PUTIN.Scrive il New York Times: diplomatici americani a Roma riferiscono nel 2009 come i loro contatti italiani descrivano “straordinariamente stretto” il rapporto tra Berlusconi e Putin. Secondo il documento il rapporto includeva “generosi regali”, lucrosi contratti in campo energetico e un “oscuro intermediario italiano che parla russo”. Tra l’altro, per loro Berlusconi è “il portavoce di Putin in Europa”. Il britannico Sunday Telegraph spiega che gli Usa erano preoccupati per l’intesa tra Eni e Gazprom su Southstream, il mega-gasdotto che collegherà Russia e Ue.

“VANITOSO E INCAPACE”. Il Guardian cita anche un documento inviato a Washington dall’incaricata d’affari americana a Roma, Elizabeth Dibble, in cui si afferma che Berlusconi è considerato “inetto, vanitoso e incapace (in originale feckless, vain, and ineffective) come leader”. In un altro rapporto da Roma si dice che Berlusconi è “fisicamente e politicamente debole”. Le sue “frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza”.

CLINTON CHIESE INFORMAZIONI SUINVESTIMENTI DI BERLUSCONI.In un documento riservato pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel si legge che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all’inizio di quest’anno alle ambasciate americane a Roma e Mosca informazioni su eventuali “investimenti personali” di Berlusconi e Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi.

“FESTE SELVAGGE”.Rivelazioni anche sull’edizione online dello spagnoloEl Pais che ha iniziato la pubblicazione mettendo in copertina le fotografie di sette leader mondiali, fra i quali Silvio Berlusconi, con una citazione estratta da una nota americana: “Le feste selvagge di Berlusconi” e viene evidenziata la “sfiducia profonda che suscita a Washington”.

“PUTIN E BERLUSCONI LEGATI DAL MACHISMO”. A proposito del premier di Mosca, il giornale spagnolo afferma che i documenti “pongono in evidenza il sospetto americano che la politica russa sia nelle mani di Valdimir Putin, giudicato un politico di stampo autoritario, il cui stile machista gli consente di collegarsi perfettamente con Berlusconi”.

FRATTINIE IL DOPPIO GIOCO DELLA TURCHIA.Tra le rivelazioni c’è un telegramma – pubblicato su Wikileaks e classificato come segreto – inviato a Washington dall’ambasciata americana a Roma lo scorso 8 febbraio, in seguito a un incontro tenutosi il ministro degli Esteri Franco Frattini e il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates nel quale il titolare della Farnesina “ha espresso particolare frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l’Europa e l’Iran da parte della Turchia”. La sfida, secondo Frattini, è portare la Cina al tavolo dei colloqui sulla questione iraniana. Cina e India, secondo Frattini sono “Paesi critici per adottare misure che potrebbero influenzare il governo iraniano senza ferire la popolazione”. Il ministro “ha anche proposto di inserire Arabia Saudita, Turchia, Brasile, Venezuela e Egitto nelle conversazioni”, si legge nel documento. Frattini “ha anche proposto un incontro informale tra i Paesi del Medio Oriente» per «consultarsi sulla questione iraniana”. E – ha riferito – “il segretario di Stato Clinton è d’accordo”.

OLTRE TREMILA FILE INVIATI DALL’ITALIA.Secondo El Pais sono 3.012 i file inviati dalle sedi diplomatiche americane in Italia e “catturati” da Wikileaks contenuti in una mappa intitolata “Interscambio dei documenti e zone calde del pianeta”. Le sedi diplomatiche americane in Italia, secondo la mappa, non sono tra quelle che hanno inviato più documenti rivelati dal sito di Julian Assange. Al primo posto, c’è l’ambasciata Usa ad Ankara, con 7.918 telegrammi inviati. Al secondo posto, la sede statunitense a Baghdad, con 6.677 documenti e al terzo Tokio, con 5.697. L’Italia, secondo i dati forniti da El Pais, si piazzerebbe al sedicesimo posto di questa speciale classifica.

BERLUSCONI VA IN LIBIA. Il premier sarà lunedì a Tripoli, accolto da quel Muhammar Gheddafi, oggetto dei giudizi più sarcarstici e screditanti della diplomazia Usa (“Ipocondriaco, dedito al botox”) per il vertice Africa-Ue, prima tappa di un tour che – con l’eccezione di martedì – vedrà all’estero Berlusconi tutta la settimana. Con week-end finale a Sochi, in Russia, per il vertice bilaterale Italia-Russia dove sarà ospite del presidente Medvedev nella cittadina di vacanze russe diventata famosa nel mondo per essere la sede della ‘dacia di Putin’ dove il premier è stato più volte invitato – ricambiando l’ospitalità alla Certosa. Una delle ‘residenze più o meno’ ufficiali, insomma, di quel rapporto speciale che – secondo la diplomazia Usa, ha fatto di Berlusconi un ‘portavoce di Putin’ in Europa, laddove portavoce significa portatore di affari economici e interessi non solo pubblici comuni.

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