Revisore dei Conti, Ciaramella va sotto in Consiglio: è crisi

di Redazione

Domenico Ciaramella AVERSA. Si è aperto con le nuove surroghe il consiglio comunale di venerdì mattina, ed in un clima non proprio sereno.

La maggioranza guidata dal sindaco Domenico Ciaramella da qualche tempo non riesce più a contenere i colpi dei franchi tiratori che inesorabilmente mettono a dura prova la pazienza del primo cittadino. Eppure gli auspici della primissima ora si erano manifestati in tutta la loro serenità: applauso unanime all’entrata in consiglio di Gilberto Privitera, che subentra a Romilda Balivo, neo assessore, ed Antimo Menale, al posto di Alfonso Oliva, andato ad occupare il tanto agognato scranno al commercio. Insomma, sembrava che la situazione fosse del tutto sotto controllo, quando lo scontro politico si è intensificato al momento di votare il presidente dei revisori dei conti.

La maggioranza aveva portato il nome di Nicola Musto, professionista aversano molto amico del sindaco Ciaramella, mentre la minoranza sponsorizzava il nome del dottor Massimo della Volpe. Dopo la votazione segreta e dopo la coltre quasi gelida scesa nell’aula del consiglio, il risultato ha sbalordito tutti. Musto, candidato dalla maggioranza, ha ottenuto 14 voti, contro i 16 di Della Volpe, supportato dall’opposizione, dai finiani e da alcuni frachi tiratori della maggioranza. Eletti anche, componenti del collegio, Francesco Grimaldi e Renato Oliva.

“Questo è solo il risultato di un sindaco che non riesce a gestire neanche la sua stessa maggioranza. – ha chiosato Gianmario Mariniello, presidente nazionale dei giovani di Futuro e Libertà – Oggi mi ha più volte accusato di non essere presente in città e di dedicarmi ad essa solo sabato e domenica. Ebbene, gli rispondo che è certamente meglio di stare sul comune dal lunedì al venerdì percependo lo stipendio da sindaco e non riuscendo di fatto ad adempiere al proprio mandato”.

Inoltre, il consigliere Mariniello manifesta solidarietà al capogruppo consiliare del Pdl, Antonio De Michele “aggredito verbalmente e gratuitamente da Ciaramella”. Sulla stessa linea anche l’opposizione che lascia le considerazioni al segretario cittadino del Pd Mariano D’Amore: “E’ chiaro che la maggioranza non esiste più. Se la legge non fosse cambiata, ed il sindaco fosse ancora eletto in seno al consiglio comunale, oggi Aversa avrebbe un’altra fascia tricolore”.

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