Bilancio, l’opposizione attacca la maggioranza Brancaccio

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. I consiglieri di opposizione del Pdl, Domenico Damiano, Ermanno Vincenzo Guido, Carlo Cioffi e Stefano Minichino, hanno chiesto un elenco dettagliato di sentenze-lodi arbitratli che non hanno trovato la relativa copertura finanziaria e che erano ben note all’amministrazione comunale.

Poi criticano il bilancio: “E’ assolutamente illegittimo e irregolare atteso che, tra l’altro, l’amministrazione, in violazione di tutte le disposizioni dettate in materia, consapevolmente e colpevolmente, ha omesso di riportare nello stesso, tra le passività, i debiti certi divenuti oramai esecutivi e che proprio in virtù e per effetto della propria esecutività avrebbe dovuto necessariamente essere inseriti. In assoluto dispregio delle norme dettate in tema di contabilità nonché in materia amministrativa, civilistica e penalistica, nonché in violazione di numerosi principi di diritto, primi fra tutti, quelli della veridicità e della buona fede, l’organo esecutivo del Comune non ha tenuto conto della esposizione debitoria a tutti nota, per lo meno a far data dalla notifica dei recenti precetti, sentenze, e che, di per se stessi, costituiscono, inconfutabilmente, un gravissimo scostamento rispetto all’equilibrio di bilancio, tale da ledere irreparabilmente gli equilibri economici e finanziari dell’Ente. Addirittura i vari contenziosi non sono stati neanche menzionati perché, al dire della relazione del Collegio dei Revisori, i responsabili delle singole aeree, pur se vengono ben retribuiti, non hanno avuto tempo di relazionare in merito ai vari debiti. Perché? In tal modo, il Collegio dei Revisori e i consiglieri di maggioranza hanno approvato il bilancio prima e il riequilibrio dopo, senza tenere in alcuna considerazione della loro pericolosità (pignoramenti, etc) ai fini della verifica del permanere degli equilibri di bilancio che, proprio in virtù e per effetto di tale gravissima omissione, costituente una chiara ipotesi di falso. L’omissione rilevata denota grave deficit istruttorio, costituisce una chiara ipotesi di falso in bilancio ed integra una insanabile violazione delle norme regolanti la formazione del rendiconto di gestione”.

“La mancata considerazione dei debiti derivanti dai contenziosi – continua l’opposizione – è dunque assolutamente incomprensibile da parte della maggioranza ed integra una violazione dei principi di veridicità, completezza ed esaustività degli atti contabili degli Enti Locali nonché una serie di responsabilità erariali, civilistiche e penali delle quali i responsabili dovranno essere chiamati a rispondere innanzi le autorità competenti. Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio viene usato a scopi politici, infatti qualcuno userebbe dare la precedenza ai debiti da riconoscere come favori clientelari, favorendo o danneggiando un creditore piuttosto che un altro. Resta il fatto che se è vero che vi siano debiti ‘riconoscibili’, non inseriti nell’elenco, qualcuno dovrebbe spiegare con quale criterio viene redatta la lista per effettuare le transazioni o concordati. Queste omissioni incidono non poco sul risultato del rendiconto di gestione, oltre che sul mantenimento degli equilibri di bilancio anche nel rispetto del patto di stabilità; in questo caso, lo sforamento degli indici dovrebbe portare ad una dichiarazione di ente strutturalmente deficitario con l’avvio delle procedure di controllo e risanamento dell’ente, con consequenziale inibizione a tutta quella serie di spese che oggi il servizio finanziario dell’ente correttamente individua come spesa arbitraria e voluttuaria. Spese, queste, che in spregio dei principi di prudenza, trasparenza e buon andamento della gestione amministrativa sono sistematicamente dimenticate dalla giunta comunale”.

Inoltre, la minoranza ritiene che non vi sia ancora stata la tanto attesta “svolta post-commissariamento” dopo lo scioglimento del Comune, dal momento che la maggioranza Brancaccio è sostenuta anche da Alleanza Di Centro guidata dall’ex sindaco Salvatore Del Prete, confermando, sottolinea l’opposizione, “il riciclo della maggior parte dei vecchi politici”.

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