Furto al Pime, Apicella: “Restituiscano i cimeli di Padre Manna”

di Redazione

Giuseppe ApicellaTRENTOLA DUCENTA. L’ex capogruppo dell’opposizione Giuseppe Apicella commenta l’episodio riguardante il furto di cimeli del Beato Padre Manna avvenuto all’interno del Pime.

“E’ veramente sconcertante quanto è successo nel seminario di Trentola Ducenta. Due furti a distanza di pochissimo tempo sono decisamente tanti per l’Istituto di missioni estere presente sul nostro territorio. Con la stessa dinamica e nelle stesse ore notturne i ladri hanno fatto visita all’istituto portando via con i furgoni di proprietà dei padri la relativa refurtiva.

Ma quello che ci lascia sgomenti è il furto di alcuni cimeli del Beato Padre Manna. Questo ennesimo episodio ha causato non solo lo sconforto nella comunità dei missionari ma in tutti noi, nella comunità civile che ha sempre ricordato con affetto e riconoscenza le opere di Padre Paolo Manna. Il Beato Paolo Manna è il ‘missionario’ per eccellenza.Per oltre quarant’anni si è dedicato con tutte le sue forze, con gli scritti e con le opere a diffondere l’idea missionaria tra il popolo e il clero. Per risolvere nel modo più radicale possibile il problema della cooperazione dei cattolici all’apostolato, nel 1916 fondò l’Unione Missionaria del clero, elevata da Pio XII a Pontificia. Lui partiva dall’idea che un clero missionario avrebbe animato missionariamente tutto il popolo cristiano. Oggi questa unione è diffusa in tutto il mondo cattolico ed accoglie tra le sue file seminaristi, religiosi, laici consacrati. Oltre a ricoprire il ruolo di direttore delle missioni cattoliche, nel 1914 fondò ‘Propaganda missionaria’ un foglio popolarissimo a larghissima diffusione coinvolgendo soprattutto la componente giovanile. Attento osservatore dei processi evolutivi della società di quel tempo, per un maggiore sviluppo missionario del sud Italia, Padre Manna volle aprire nella nostra città il Seminario Meridionale ‘S. Cuore’ per le missioni estere, progetto da lui tanto voluto. Quando nel 1943 fu eretta la Provincia del Pime dell’Italia Meridionale di cui divenne Superiore si trasferì nella nostra città dove fondò il periodico missionario per le famiglie ‘Venga il tuo regno’. Uomo di grande profezia, è stato capace, nel corso del suo impegno missionario, di formulare proposte innovative circa i metodi missionari, precorrendo anche quello che poi avrebbe rappresentato il Concilio Vaticano II. Ma soprattutto quello che rimane di Lui è l’esempio di una vita interamente animata da una passione totale per gli altri.

E con la stessa passione dobbiamo custodire le sue cose, i suoi cimeli. Il suo esempio rappresenta la forza costante dell’impegno dei padri del Pontificio Istituto, soprattutto di Padre Simone che con il suo instancabile lavoro e grazie alla collaborazione di tutti ha spalancato le porte all’intera città, offrendo aiuto e sostegno spirituale a chiunque ne faccia richiesta. Tutta la città deve sentire il bisogno di tutelare questa grande ricchezza perché il Pime rappresenta una sorta di grande spazio educativo, ricco di identità e di valori che pur nel rispetto delle ideologie deve caratterizzare la nostra comunità civile.

E’ nostro compito avviare dei veri e propri progetti di sicurezza finalizzati a promuovere una città più sicura per prevenire questi fenomeni di micro criminalità e di inciviltà. Questo gesto scellerato che ha creato tanto imbarazzo in ognuno di noi sia il nuovo motivo dei prossimi impegni. Come tutti sappiamo il Pime di Trentola Ducenta non ha grandi ricchezze. I cimeli portati via anche se di poco conto hanno un valore inestimabile per i Padri missionari.

Pertanto, a chi a commesso questo sacrilego furto, si chiede con forza la restituzione di quanto è stato sottratto. Al Beato Padre Manna, le cui spoglie riposano nel suo seminario, chiediamo l’aiuto di esserci vicini e di trasmetterci sempre la sua forza , il suo coraggio e il suo esempio”.

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