Adro, inizio dell’anno scolastico “marchiato” Lega

di Redazione

 BRESCIA. E’ polemica sulla nuova scuola di Adro (Brescia), intitolata all’ideologo della Lega Nord Gianfranco Miglio e contraddistinta dal simbolo leghista del “Sole delle Alpi”.

Nel giorno della sua inaugurazione non sventolava la bandiera italiana, ma solo il gonfalone del Comune. Per il sindaco Oscar Lanciniil polo scolastico “è stato realizzato con le risorse del paese di Adro e ho ritenuto giusto e doveroso esporre non il tricolore ma il simbolo del comune”. Il primo cittadino ha comunque assicurato che la bandiera italiana tornerà a sventolare nei prossimi giorni.

Il caso del nuovo polo scolastico di Adro, riempito di simboli leghisti, è stato sollevato lo scorso 11 settembre da Il Post, che ha rilanciato il commento su Facebook di un giovane cittadino di Adro che si chiedeva se fosse opportuna la presenza di un simbolo leghista su ogni banco. Il quotidiano online, inoltre, pubblica una serie di video realizzati nella scuola e che documentano la presenza, praticamente su ogni superficie disponibile, del sole delle Alpi. Il giorno dopo la notizia è stata ripresa sia dal Fatto Quotidiano che dal Corriere della Sera.

Il Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini,a margine della cerimonia per l’apertura dell’anno scolastico per i bambini e ragazzi ricoverati al Policlinico Gemelli, butta benzina sul fuoco e rilancia: “Mi piacerebbe che tutti coloro che hanno polemizzato insieme a me con il sindaco di Adro, lo facessero per coerenza anche le molte volte in cui sono simboli della sinistra ad entrare in classe. Vi assicuro che è molto più facile quest’ultima situazione che non trovare simboli della Lega nelle scuole”. E sulla presenza del Sole delle Alpi nell’edificio scolastico il ministro si limita prendere atto “che il sindaco di Adro ha specificato che il simobolo del Sole delle alpi è stato scelto non perché simbolo della Lega ma perché appartenente all’iconografia del comune. Se così, ne prendo atto.”

Durissimo invece Antonio Di Pietro, che chiede al “ministro di impedire quest’uso scellerato delle istituzioni perché riteniamo che ogni cittadino debba almeno sapere quale sia la nazione, che non è la Padania, che non esiste, ma l’Italia”. Il leader dell’Idv aggiunge poi che “la strumentalizzare in tal modo la scuola pubblica, che è di tutti, è un’offesa alle istituzioni e anche un reato da condannare”.

La cittadina bresciana era già salita alle cronache lo scorso aprile, e finita in prima serata ad “Annozero”, per la questione della mensa scolastica negata ai bambini i cui genitori non avevano pagato il ticket. Un provvedimento che metteva in difficoltà i figli degli immigrati stranieri ma anche di italiani in condizioni economiche disagiate. Fino a quando un anonimo imprenditore del luogo rispose saldando di tasca propria tutti i debiti dei morosi. Poi, lo scorso settembre, la mensa è stata chiusa.

Il sindaco

Un genitore

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