Paura su volo EasyJet Napoli-Londra: fumo in cabina e atterraggio di emergenza

di Redazione

EasyjetNAPOLI. Un quarto d’ora di panico, a diecimila metri d’altezza, su un volo Easyjet. È successo il 17 settembre, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dal quotidiano britannico Daily Mail.

Secondo quanto scritto dal quotidiano, i 144 passeggeri a bordo dell’aereo, decollato da Napoli e diretto a Londra Stansted, hanno visto la cabina riempirsi di fumo. Il pensiero è subito corso ad un attacco terroristico quando erano passati solo quindici minuti dal decollo.

Molti hanno temuto di poter saltare in aria da un momento all’altro – racconta il Daily Mail – e altri sono stati colti da attacchi di panico. “Tutti tossivano, qualcuno urlava, era spaventoso – ha dichiarato un ventisettenne che chiede di mantenere l’anonimato – credo il fumo fosse ovunque, non potevo vedere cosa accadeva». «Pensavo non ce l’avremmo fatta” ha aggiunto il giovane.

Il pilota del velivolo ha annunciato ai passeggeri che sarebbe tornato all’aeroporto di Napoli, e dopo un quarto d’ora ha effettuato un atterraggio precauzionale nello scalo napoletano. I pompieri hanno così esaminato la carlinga e alla fine i viaggiatori, quasi tutti britannici e italiani, hanno raggiunto Stansted su un altro aereo della EasyJet.

LA COMPAGNIA: “PROBLEMA MECCANICO”. Easyjet ha replicato all’articolo del Daily Mail attraverso un comunicato: il portavoce della compagnia ha parlato di “una debole traccia di fumo, provocata da un problema meccanico” e percepita dopo il decollo. Secondo l’azienda, inoltre non ci sarebbero stati feriti, né tra i turisti, né tra i sei uomini d’equipaggio, e la loro sicurezza «non sarebbe mai stata compromessa». Ecco il testo completo: “Il volo EasyJet da Napoli a Londra Stansted del 17 settembre 2010, con a bordo 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio, è ritornato a Napoli poco dopo il decollo, a causa della presenza di fumo nella cabina di pilotaggio e nell’abitacolo. Tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio sono stati fatti sbarcare in sicurezza e condotti successivamente a Stansted”.

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