Piantagioni di marijuana, altri sequestri a Gragnano e nei boschi del Laceno

di Redazione

 NAPOLI. Piantagioni nei terreni demaniali e nelle coltivazioni apparentemente regolari. Così dilaga la coltivazione di droga leggera made in Campania, probabilmente sotto la gestione diretta dei clan della zona.

A Gragnano e Lettere, in provincia di Napoli, i carabinieri delle stazioni di Gragnano e Lettere con il supporto di colleghi del 7° Elinucleo di Pontecagnano hanno localizzato 12 piantagioni di cannabis indica su un terreno demaniale nelle località montane “Vallone – Fondica”, “Selva di Casola” e “Depugliano”. L’intervento ha portato al sequestro di 730 piante di cannabis indica alte circa 2,5 metri e del peso complessivo di circa 1.500 chilogrammi. Il materiale è stato sequestrato, sottoposto a campionatura e parzialmente distrutto come disposto dall’autorità giudiziaria.

Anche nell’avellinese, i carabinieri hanno sequestrato una piantagione, dopo il sequestro di pochi giorni fa che aveva portato alla denuncia di un allevatore sull’Altipiano del Laceno. Questa volta i carabinieri di Bagnoli Irpino, coadiuvati dai colleghi di Calabritto, al termine di una serie di accertamenti e pedinamenti, anche con personale in abiti borghese, hanno scoperto un’altra piantagione di canapa indiana di minori dimensioni, nascosta sempre tra i folti boschi del Laceno, costituita da una decina di piante di sostanza psicotropa alte oltre due metri del peso complessivo di oltre 6 chilogrammi, che sono state estirpate e sottoposte a sequestro. Il terreno scelto per la coltivazione, anche questa volta, sull’altopiano del Laceno nel Comune di Bagnoli Irpino, si adattava bene a tale scopo, visto che le piante di marijuana erano state piantate in una zona ben nascosta in un luogo ricco di acqua che permetteva al “coltivatore” di curare bene la piantagione. Inoltre, essendo un agricoltore, la persona denunciata approfittava delle altre colture e poteva muoversi tranquillamente coltivando anche la propria piantagione di canapa indiana. Dalle piante di canapa indiana sottoposte a sequestro, secondo le fonti dell’Arma, sarebbe stato possibile ricavare decine e decine di dosi di marijuana e che avrebbero fruttato di migliaia di euro a spacciatori senza scrupoli che attentano all’integrità dei giovani dell’Alta Irpinia. L’agricoltore, ottimo conoscitore della zona, dunque, è stato denunciato con l’accusa di coltivazione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

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