Cesare Prandelli guida l’Italia: ‘Non si può dir di no’

di Emma Zampella

cesare PrandelliDopo la disastrosa partecipazione della nazionale al mondiale di calcio, il nuovo ct, Cesare Prandelli,è positivo e con entusiasmo inizia l’incarico.

E’ il punto più alto della mia carriera, non voglio pensare alle difficoltà, riparto dall’ottimismo. Ora la mia volontà e il mio impegno vanno nella direzione di raccogliere un’eredità anche positiva per ripartire da qui con ottimismo ed entusiasmo”: Con queste parole l’ex allenatore della Fiorentina si è presentato ala stampa.

Prandelliha infatti firmato un accordo quadriennale alla guida della Nazionale senza però disdegnare l’operato del suo predecessore: Marcello Lippi, che per me resta il c.t. campione del mondo, ha infatti lasciato due elementi importanti ormai connaturati alla squadra: la mentalità e l’attaccamento alla maglia. Da qui partiremo per superare le difficoltà e programmare il futuro”. È alla guida degli azzurri solo da poche ore ma già ha le idee chiare in merito agli schemi di gioco: Ricette non ce ne sono, ho voglia di iniziare una grande avventura. Voglio fare una programmazione con la finalità di proporre giocatori di qualità ma le scelte sono sempre discutibili. Ci sono altri giocatori oltre a quelli del mondiale, il movimento li produce ma ci vuole una programmazione. Cercherò di far rendere al massimo ogni giocatore e metterlo in condizione di esprimere al massimo le sue qualità”.

Le voci che vogliono Antonio Cassano in nazionale continuano a girare infastidendo quasi Prandelli che, a proposito, commenta: “Cassano? L’ho visto molto sereno, tranquillo e maturo, probabilmente anche grazie all’incontro con Carolina Marcialis, sua moglie. Nella vita alcune persone, spesso le donne ti possono dare il giusto senso della vita”. Quanto alle convocazioni dice: “Non voglio fare nomi ma sarà convocato chi merita di indossare la maglia della nazionale che non è né mia né della federazione ma di tutti. Sarà una scelta meritocratica ma basata anche sulla dignità e il rispetto dei ruoli”.

Per la sua rifondazione azzurra, ilpensa a tanti nomi che Lippi ha lasciato in Italia non convocandoli per la sfida sud africana. Tra i tanti spicca Mario Balotelli, che non sembra dispiacergli: “Non lo conosco e non posso dare giudizi. Posso solo dire che i ragazzi giovani hanno sempre paura di crescere e il consiglio che gli posso dare è di vivere in modo sereno questa professione privilegiata”. Quanto a FrancescoTotti invece: “Malgrado il grande rapporto di stima che ci lega, non sto pensando a Francesco in questo momento. Non vorrei trovarmi un giorno in una partita decisiva a dover convocare questi grandi giocatori, significherebbe che ho sbagliato tutto”.

La nuova nazionale conserva però dei nomi della vecchia formula: uno fra tutti è quello di Gianluigi Buffon per cui Cesare Prandelli nutre molta fiducia e speranza: “Mi auguro che Buffon possa essere un esempio e mi auguro di potergli dare la fascia di capitano ai prossimi europei”.

L’allenatore però lascia spazio per motivare anche le scelte che lo hanno portato a lasciare la Fiorentina per dedicarsi completamente alla nazionale: “Non avevo mai pensato alla nazionale finchè Abete non mi ha chiamato: ho detto subito di sì perchè all’Italia non si può dire di no”.

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