Aumento Tarsu, Gricignano presenta ricorso contro il decreto Zinzi

di Redazione

Giacomo Di Ronza GRICIGNANO. La giunta comunale presieduta dal sindaco Andrea Lettieri ha conferito, su proposta del vicesindaco e assessore all’ambiente Giacomo Di Ronza (Udc), un incarico legale per presentare ricorso al Tar …

… contro il decreto con cui il 28 maggio scorso il presidente della provincia Domenico Zinzi ha aumentato il costo della tariffa di smaltimento rifiuti, da 88 a 138,09 euro a tonnellata.

“Un aumento – spiega Di Ronza, esponente dello stesso partito di Zinzi – che va a gravare sui contribuenti provinciali in maniera indiscriminata e fortemente vessatoria, senza premiare i Comuni che ospitano siti di stoccaggio e discariche sul proprio territorio, o che hanno raggiunto buone o discrete percentuali di raccolta differenziata”. Secondo Di Ronza, “per i contribuenti non sarebbe facile comprendere le ragioni poste alla base dell’aumento, visto che l’avvio della differenziata è sempre stato associato ad una prospettiva di risparmio per i cittadini che, invece, in virtù dell’applicazione del decreto, vedrebbero aumentare la Tarsu”.

Tra l’altro, il vicesindaco sottolinea che il decreto Zinzi comporterebbe “problemi di natura economico-contabile per gli Enti”, e tra questi proprio per il Comune di Gricignano che ha già provveduto all’approvazione del bilancio di previsione 2010, il quale, a fronte dell’aumento, andrebbe quindi adeguato alla nuova tariffa con apposite variazioni. Pertanto, il Comune ha dato incarico all’avvocato Luigi Maria D’Angiolella per curare il ricorso alla giudice amministrativo e verificare la legittimità del decreto Zinzi.

Di recente, Di Ronza, in una lettera inviata al presidente della provincia, aveva manifestato “vivo sconcerto” dinanzi all’aumento, rivendicando i risultati conseguiti da Gricignano negli ultimi anni. “Il nostro comune, – scriveva l’assessore – per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata, da anni ha investito moltissimo, sopportando notevoli oneri economici e gestionali per chiudere compiutamente il cerchio della raccolta integrata con la convinzione che nel tempo tali sforzi avrebbero garantito dei benefici alla cittadinanza soprattutto dal punto di vista economico, apportando una riduzione della Tarsu”. E invece, sottolineava Di Ronza, il decreto presidenziale “premia” chi ciò non l’ha fatto. Per il vicesindaco sarebbe stato più opportuno, da parte del presidente, tenere conto di quei comuni che hanno fatto degli sforzi per raggiungere gli obiettivi previsti dalla normativa vigente e non porre tutti sullo stesso piano.

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