Camorra, pentito accusa ex sindaco Fiorillo. Lui si difende: “Calunnie”

di Redazione

Giuseppe FiorilloCESA. Il consigliere provinciale del Pd ed ex sindaco di Cesa, Giuseppe Fiorillo, interviene a seguito della pubblicazione su un quotidiano provinciale di accuse mossegli dal collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo.

Secondo quest’ultimo, anch’egli originario di Cesa, un tempo imprenditore nel settore dei rifiuti, Fiorillo sarebbe legato a clan della camorra locale e avrebbe avuto “una villa in regalo” in cambio del via libera ad “una speculazione”.

“E’ un attacco vile, falso, calunnioso”, replica il vicepresidente del Consiglio provinciale che, preso atto di non risultare indagato in alcun procedimento giudiziario, ha già dato mandato all’avvocato penalista Enzo Guida di presentare querela per calunnia e diffamazione contro il pentito. “Quanto affermato dal collaboratore di giustizia Vassallo – spiega Fiorillo – è un’azione calunniosa per gettare fango su di una persona che ha dedicato la propria vita al lavoro ed alla professione e con i sacrifici è riuscito a costruirsi la propria abitazione”.

L’ex sindaco spiega che nel 1999, per acquistare la quota di terreno, insieme ad altri sei comproprietari che risultano attualmente ancora i detentori delle villette, su cui poi ha realizzato la propria abitazione, “ho stipulato in mutuo pari a 90 milioni delle vecchie lire che ho terminato di pagare il 30 giugno scorso. Successivamente per intraprendere i primi lavori ho dovuto vendere la casa di abitazione paterna a mio fratello Nicola per 63 milioni di vecchie lire. Nel 2005, per completare i lavori della mia abitazione, ho stipulato un altro mutuo ventennale, presso il Banco di Napoli, pari a 200mila euro, in più ho contratto altri due finanziamenti per poter acquistare il poco mobilio che ho nella mia abitazione. Ogni mese pago circa 3.400 euro tra mutui e finanziamenti che ho contratto per la realizzazione della villetta. I lavori per la costruzione sono durati all’incirca 8 anni”.

Fiorillo specifica, inoltre, “di percepire uno stipendio di medico della mutua pari a circa 6mila euro che mi consente di fare fronte alle spese mensili indicate” e che, al momento, il suo conto corrente “presenta un saldo negativo”. “Tutto quello che ho precedentemente affermato verrà dimostrato nelle sedi opportune. – continua l’esponente del Partito Democratico – Nessuno mi ha regalato nulla, in quanto sono abituato, per formazione e cultura, ad avere le cose solo se conquistate con il sudore del proprio lavoro. Con la mia attività di medico ho lavorato giorno e notte per poter assicurare alla mia famiglia una esistenza ed un futuro dignitoso. Le parole di Vassallo sono un attacco feroce alla mia persona, nei confronti di un soggetto che ha dedicato la propria vita al lavoro ed all’attività sociale”. Circa le accuse sui presunti legami alla famiglia Mazzara, Fiorillo precisa che la stessa, diversamente da quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia, “non ha nessun appartamento né alcun diritto di alcun tipo sul complesso delle 7 villette dove abito”.

Inoltre, chiarisce che l’imprenditore Giuseppe Bencivenga, “nonostante il legame di amicizia, durante il mio mandato di sindaco durato circa 10 anni, a mia memoria, non ha effettuato a Cesa alcun lavoro pubblico né privato né alcuna speculazione edilizia”.

Per quanto riguarda l’edificio denominato “Palestra del fanciullo”, Fiorillo sottolinea che “in qualità di sindaco ho provveduto all’acquisizione al patrimonio del comune di tale bene contro ogni sortita di eventuali speculazione”. “Riguardo i miei presunti rapporti con clan camorristici, – aggiunge ancora l’ex sindaco – così come indicato da Vassallo, respingo in maniera recisa e forte quanto affermato dallo stesso, perché mai ho avuto rapporti di tale sorte. Sfido chiunque, a partire dal Vassallo, a dimostrare il contrario, ma non con affermazioni generiche, ma indicando luoghi, date e circostanze precise che dimostrerebbero i miei legami con persone di tale genere”.

Secondo Fiorillo, le accuse del pentito derivano probabilmente dal fatto che “quando sono stato sindaco di Cesa ho provveduto ad affidare, dopo un regolare iter burocratico, la raccolta dei rifiuti solidi urbani al Consorzio Ce 2, servizio dapprima gestito dalla ditta di Vassallo”.

“Non consentirò a nessuno, – conclude il consigliere provinciale – a partire dal Vassallo, di infangare la mia persona, la mia onorabilità, la onorabilità della mia famiglia”.

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