Intercettazioni, il governo pone la fiducia. Udc annuncia voto contrario

di Redazione

Pier Ferdinando Casini ROMA. Il governo pone la questione di fiducia sul ddl intercettazioni. Lo annuncia il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito tra le proteste dell’opposizione.

La fiducia è su un maxi-emendamento che riassume il contenuto del ddl, alla luce anche delle ultime modifiche presentate dal relatore Roberto Centaro.

In mattinata,l’Udc ha annunciato il proprio voto contrario. “Il Parlamento non rilascia timbri e spero che il governo non metta la fiducia, ma è chiaro che il nostro voto è contrario. – ha affermato Pier Ferdinando Casini arrivando all’assemblea di Confartigianato – Questa legge così ancora non va e serve un dibattito ampio per rafforzare il senso della legalità e il ruolo della stampa”.

I dodici emendamenti presentati martedì dal relatore Roberto Centaro (Pdl) sono al vaglio della commissione Giustizia di Palazzo Madama, insieme ai circa 50 subemendamenti delle opposizioni. Le votazioni sulle proposte di modifica partiranno alle 13.30 e l’Aula tornerà ad occuparsi del ddl a partire dalle 15.

Sui lavori pende l’ipotesi della questione di fiducia. Un punto su cui il Pd annuncia battaglia. “Dobbiamo fare una battaglia con tutte le forze che abbiamo. – dice il segretario Pier Luigi Bersani – La maggioranza non ha fatto alcuni correttivo e bisogna richiamare tutti alla coerenza. Che cosa ci ha trovato Fini di migliorato nel testo?”. Sulla stessa linea la capogruppoAnna Finocchiaro: “Se Fini si accontenta avrà le sue ragioni, io no e non mi si venga a dire che questo testo è migliorato perché non è vero. – afferma in un’intervista a LaStampa – Non chiedetemi poi se Napolitano firmerà: il presidente è abbastanza saggio per decidere da solo, senza che io dia suggerimenti di sorta”. La presidente del gruppo Pd è pronta a chiedere ai suoi senatori opposizione a oltranza, con decine di interventi sugli ordini del giorno se il governo porrà la fiducia, ma sostiene che ormai “il danno è fatto”.

Tutta l’opposizione critica duramente la volontà del governo di porre la fiducia sul ddl. Felice Belisario (Idv) sottolinea che “come al solito, con una sfrontatezza che non ha eguali, il premier non pensa né alla sicurezza dei cittadini né alla loro privacy, ma solo a impedire che si faccia piena luce sui tanti episodi ancora oscuri che lo riguardano. Il provvedimento è destinato, come tutti quelli di interesse personale del premier, ad essere sottoposto al voto di fiducia”. Per Alessandro Pignatiello (Pdci) “la fiducia è l’ennesimo atto di regime. L’Europa si svegli prima che sia troppo tardi”.

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