Berlusconi contro le toghe: “Sono il contrario della democrazia”

di Redazione

 ROMA.Le toghe politicizzate sono il “contrario della democrazia” e hanno un obiettivo ben preciso: sovvertire il voto popolare.

Lo ha spiegato il premier Silvio Berlusconi, rispondendo a una domanda sui test psicologici per i magistrati che gli è stata sottoposta sul sito forzasilvio.it. “La mia esperienza di anni di aggressioni giudiziarie – è il punto di vista del presidente del Consiglio – dimostra che questi giudici sono perfettamente consapevoli e sanno molto bene ciò che vogliono: il loro obiettivo è quello di rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, il voto degli italiani. Non solo. Quando una legge votata dalla nostra maggioranza non è da loro condivisa la impugnano, la portano davanti alla Corte costituzionale che è costituita da una maggioranza di giudici di sinistra e ne ottengono l’abrogazione. E questo la sinistra lo chiama rispetto delle regole. Invece è l’esatto contrario, è la negazione della democrazia”.

Dal Cavaliere poi un attacco ai talk show. “C’è una comunicazione che considero del tutto impossibile nei pollai allestiti in alcune trasmissioni dove si fa solo diffamazione e disinformazione a vantaggio di una stessa parte politica che è la sinistra”, ha detto il premier, rispondendo a chi gli chiedeva perché non pensasse a tornare in tv. “La sinistra continua a ripetere come un mantra che il presidente del Consiglio controlla tutte le televisioni”, ma in Rai “tutti i talk show tranne uno sono contro il premier e il governo” ha aggiunto Berlusconi, citando “validissimi professionisti come Michele Santoro, Giovanni Floris o Gad Lerner, che però – è l’affondo del presidente del Consiglio – con i loro talk show finiscono sempre con il fare un’informazione di tipo esclusivamente ideologico”.

Quanto a Mediaset, il capo del governo ritiene che, a parte Emilio Fede “l’ultimo dei Mohicani che fa il tifo per me”, tutte le altre trasmissioni sono assolutamente “super partes”. “È in un certo senso un’affermazione che mi mette malinconia – ha replciato il diretto del Tg4 – in quanto essere l’unico non mi piace, perché è una vita che faccio il giornalista. Sarebbe più bello che in Italia si tornasse fare un tipo di informazione diversa, meno faziosa. Vorrei che i professionisti tornassero a fare quello che se vogliono sanno fare meglio e non limitarsi a dare giudizi o emettere sentenze solo ed esclusivamente a danno del premier e del suo governo”, ha spiegato Fede.

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