Gene per curare Alzheimer, Di Ronza nel team di ricercatori

di Gennaro Pacilio

Alberto Di RonzaGRICIGNANO. Nel team di ricercatori che hanno scoperto il gene che servirà a curare malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer ed il Parkison, e che ha avuto risonanza internazionale, c’è anche un biologo di Gricignano.

E’ il dottor Alberto Di Ronza, che dal settembre scorso è negli Usa, ospite del Baylor College of Medicine di Houston, in Texas, insieme con l’equipe del professor Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli, uno dei tre Istituti di ricerca scientifica finanziati dalla Fondazione Telethon in Italia. Il College comprende centinaia di laboratori e fa parte del Medical Center di Houston, il più grande campus scientifico del mondo con eccellenze in vari campi dalla biochimica alla genetica.

L’interessante scoperta è stata pubblicata lo scorso anno su “Science” la più importante rivista scientifica americana in questo settore. Ed è qui che sono stati riassunti due anni di lavoro. I ricercatori hanno studiato i meccanismi molecolari che portano le cellule ad accumulare sostanze di scarto e che, con il passare degli anni, diventano tossiche sino a provocare il malfunzionamento della cellula prima e del sistema nervoso poi. Fino a scoprire il gene “spazzino” che riporta la cellula. La squadra di ricercatori scientifici è riuscita a dimostrare, per la prima volta al mondo, che dietro questo sistema di smaltimento esiste una cabina di regia che, se malfunzionante ed adeguatamente stimolata, può tornare alla sua normale attività.

“Il lisosoma, uno dei cosiddetti organelli della cellula, è una speciale struttura che funziona da centrale di smaltimento dei rifiuti e riciclo – spiega il dottor Di Ronza – Se ci sono dei difetti nel patrimonio genetico e quindi c’è un malfunzionamento, si sviluppa una malattia”. Di Ronza, insieme al dottor Marco Sardiello di Taranto e alla dottoressa Michela Palmieri, napoletana, dal 1 luglio diventerà membro di un nuovo istituto ora in costruzione nel Medical Center, il Neurological Research Institute, e avrà la possibilità di occuparsi di una determinata malattia di accumulo lisosomiale.

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