Crac Parmalat, Tanzi condannato a 10 anni

di Emma Zampella

Calisto TanziMILANO. La corte d’Appello di Milano ha confermato quanto era stato deciso nella sentenza di primo grado: Calisto Tanzi condannato a dieci anni di reclusione con l’accusa di aggiotaggio e ostacolo al lavoro del Consob.

L’ex patron di Parmalat, indagato in seguito al crac della società, sarà costretto a risarcire i risparmiatori che, danneggiati, si sono costituiti parte civile. Il danno ammonta a 105 milioni di euro, circa il 30% di ciò che è andato perduto, che Calisto dovrà rimborsare aiutato dai manager Silingardi Luciano e Bonici Giovanni, coinvolti anch’essi nel tracollo dell’azienda.

La sentenza decisa oggi è esemplare e rimarca la decisione che era stata già presa nella sentenza di primo grado, quando la prima sezione del Tribunale di Milano, insieme con il suo presidente, Luisa Ponti, avevano condannato, lo scorso 18 dicembre, Tanzi a 10 anni di reclusione con l’accusa di aggiotaggio e ostacolo all’autorità di vigilanza. Ma le carceri non saranno la casa solo di Calisto: condannati assieme a lui, con tutta sorpresa rispetto alla precedente condanna, ci sono anche il consigliere indipendente, Luciano Silingardi, che sconterà una pena di tre anni, mentre per il responsabile di Parmalat Venezuela, Giovanni Bonici, la condanna è stata di due anni e sei mesi. Confermata invece l’assoluzione per i tre ex funzionari di Bank of America.

La decisione però non è piaciuta al legale dell’ex patron, Giampiero Biancolella, che ha deciso di fare ricorso in Cassazione. La diversificazione e la frammentazione dei processi tra Milano e Parma – dichiara – hanno impedito la ricostruzione dei fatti e l’accertamento pieno della verità”. Poche parole, invece, per Tanzi: “Sono sconcertato, mi aspettavo una riduzione della pena”. L’attuale sentenza ha mischiato le carte facendo sbucare sentenze e condanne non previste nel corso del processo condotto in primo grado quando ad essere condannato alla reclusione era stato solo Tanzi.

Infatti, nel 2008 assieme ai manager ora condannati erano stati assolti anche Antonio Luzi, Luis Moncada e Luca Sala, funzionari di Bank of America, e Paolo Sciumè ed Enrico Barachini, ex consiglieri indipendenti di Parmalat, perché estranei ai fatti. La sentenza che aveva ritenuto colpevole solo il patron Parmalat era stata però definita “amara” dai pm Eugenio Fusco, Carlo Nocerino e Francesco Greco, non tanto per la decisione riguardo Tanzi, quanto per l’esultanza mostrata dai legali dei sette assolti, per cui precedentemente erano state chieste pene dai tre ai sette anni.

Il processo in secondo grado, presieduto da Clotilde Maria Calia è cominciato lo scorso 26 gennaio, proseguendo fino al 10 febbraio quando l’accusa aveva chiesto per Tanzi una pena di 11 anni e 6 mesi, 1 anno e mezzo in più rispetto alla condanna in primo grado, proprio perché era stato definito come il protagonista dell’aggiotaggio e il maggiore beneficiario del danneggiamento dei risparmiatori. Quanto ai banchieri di Bank of America in primo grado era stata richiesta una condanna dai tre ai cinque anni, per i quali oggi invece è arrivata l’assoluzione.

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