Berlusconi: “La mafia italiana famosa per Gomorra e La Piovra”

di Redazione

Maroni e BerlusconiROMA.“La mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo, ma guarda caso è quella più conosciuta, perchè c’è stato un supporto promozionale …

… che l’ha portata ad essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra programmate dalle tv di 160 paesi nel mondo e tutta la letteratura in proposito, Gomorra e il resto…”. Lo ha detto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi a margine della presentazione dei dati sulla lotta alla criminalità organizzata, dopo la riunione del Consiglio dei ministri.

Già in passato il Cavaliere aveva citato lo sceneggiato della Rai come esempio di trasmissione che danneggia l’immagine del Paese, dimenticandotuttavia che Mediaset negli anni ha prodotto anch’essa alcune serie sulla mafia, come le fiction su Provenzano e Riina.

LA SINISTRA DIFENDE SAVIANO. Immediate reazioni alle parole del premier. Walter Veltroni ha difeso Saviano: “Roberto è uno dei protagonisti della lotta alle mafie e il presidente del consiglio del nostro Paese avrebbe il dovere di rispettarlo e non di attaccarlo e isolarlo”. A far muro intorno a Saviano soprattutto gli esponenti dell’Idv. Il commento più duro è quello di Luigi De Magistris, eurodeputato Idv: “In consiglio dei ministri evidentemente si usano sostanze stupefacenti, altrimenti le parole del premier non trovano giustificazione tanto sono audaci e mistificatorie”. Di Pietro chiede al premier di scusarsi con lo scrittore e Belisario suggerisce al presidente del Consiglio il lettino di uno psicanalista: “Come vuole debellare il cancro in tre anni, novello padre Pio, così nello stesso arco di tempo vuole rendere l’Italia paese libero da latitanti”.

RISULTATI LOTTA CRIMINALITA’. Tornando alla presentazione dei dati sulla lotta alla criminalità organizzata, il premier ha ribadito la volontà del governo di porsi come obiettivo di legislatura “di avere distrutto tutte le organizzazioni criminali”. “Abbiamo superato le cinquecento operazioni di polizia giudiziaria, con quasi cinquemila arresti di presunti criminali. – ha sottolineato – La nostra azione di contrasto alla criminalità organizzata non ha nessun paragone possibili con precedenti governi”. “In meno di due anni di governo – ha aggiunto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni – abbiamo arrestato 23 latitanti della lista dei 30, considerati come i più pericolosi”. L’ultimo, due giorni fa, è Nicola Panaro, reggente della fazione Schiavone del clan dei Casalesi. Il ministro ha poi evidenziato che “sono stati sottratti alla criminalità organizzata oltre 10 miliardi di euro”. “Sono 16.679 i beni sequestrati alla criminalità organizzata – ha precisato Maroni – per un controvalore di 2 miliardi di euro mentre ne sono stati confiscati 4407, al 31 marzo, per un controvalore di 2 miliardi. Complessivamente il patrimonio sottratto alla mafia da quando siamo al governo supera largamente i 10 miliardi di euro». Maroni ha poi fatto osservare come «gli interessi delle organizzazioni criminali si stanno spostando fuori dall’Italia perchè sta diventando un paese in cui queste organizzazioni non si sentono più a proprio agio”.

AFFOLLAMENTO CARCERI. Berlusconi ha poi spiegato che l’esecutivo è al lavoro sul fronte dell’emergenza affollamento nelle carceri e che a questo proposito si potrebbe pensare di far scontare ai detenuti l’ultimo anno di carcere ai domiciliari. “Stiamo lavorando per aumentare la capacità delle carceri – ha detto – e a un decreto legge che preveda che a chi manca solo un anno di detenzione vada ai domiciliari. Nessuno ha interesse a sottrarsi a questa misura perché se scappassero vedrebbero raddoppiata la durata della loro detenzione”.


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