Rifiuti sversati in terreni e cave: 49 indagati e 10 aziende sequestrate

di Redazione

 NAPOLI. I carabinieri del Noe hanno sequestrato 10 aziende tra Avellino e Salerno operanti nel settore del conciario e conserviero, che smaltivano illecitamente i rifiuti in terreni e cave.

Indagate 49 persone, di cui 13 sottoposte a misure cautelari che vanno dalla custodia in carcere all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti, emessi dalla procura di Napoli ed eseguiti dai militari del comando per la Tutela dell’ambiente, coinvolgono imprenditori, autotrasportatori e proprietari di cave e terreni.

L’inchiesta, coordinata dal pm Maurizio De Marco, aveva preso il via per verificare eventuali sversamenti illeciti di rifiuti nel fiume Sarno. Ma, dopo gli interventi di bonifica realizzati dal commissariato straordinario, lo sversamento nel fiume era diventato più difficile e, come accertato dai carabinieri, i titolari delle aziende erano ricorsi a sistemi alternativi.

Tra i rifiuti sversati: cuoio conciato, scarti, cascani, ritagli, polveri di lucidature contenenti cromo esavalente, miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, scarti della separazione meccanica nella produzione di carta e cartone.

A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, Alfonso Russo, titolare di un’azienda di autotrasporti, che avrebbe organizzato lo smaltimento illecito degli scarti di produzione dagli arresti domiciliari dove è detenuto per usura.

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