Sanità, lettera aperta dell’assessore Lanzetta

di Redazione

Vincenzo Lanzetta AVERSA. “E’ pensabile mai che per essere presi in considerazione bisogna sempre ricorrere a scioperi, cortei, manifestazioni eclatanti …

… e che spesso si realizzino con tali sistemi, progetti anche contro ogni logica, mentre chi dialoga in modo civile e costruttivo non venga preso in considerazione?”.

Così esordisce l’assessore alla Sanità Vincenzo Lanzetta in una lettera inviata al Commissario dell’Asl Ce Antonio Gambacorta, e continua: “E’ quanto si è verificato e sta accadendo all’Asl Caserta in questi ultimi sei-sette mesi di commissariamento. Si dà la precedenza all’arroganza e alla protervia di alcuni capi-popolo della Provincia di Caserta e non si prendono in considerazioni le reali emergenze ed esigenze dell’ Agro Aversano: abbiamo dimostrato nei fatti di volere affrontare le problematiche sanitarie di questo territorio così bistrattato, chiediamo che sia normalizzata un’adeguata assistenza sanitaria sia del territorio che ospedaliera. Dov’è finita quella sua proposta di razionalizzazione dei presidi ospedalieri?”.

“E’ stata bocciata da quanti antepongono la politica o i campanilismi alla salute dei cittadini? Per quel che attiene alla programmazione ci auguriamo che saranno utilizzati al meglio quei fondi che, pur destinati allo sviluppo economico, il governo centrale ha deliberato per ripianare i debiti della sanità e, quindi, anche per quelli della Regione Campania. Quest’ultima, solo nel 2009, ha accumulato un debito pari a 770 milioni di euro, né è stata capace di creare modelli organizzati vi efficaci sul piano del risparmio. A tal proposito l’Asl Caserta cosa ha prodotto? La sala operatoria dell’ospedale di Aversa chi aspetta? Gli organici del personale medico e paramedico a quando? Ci sono difficoltà procedurali? Ma per questo è stato scelto per l’ Asl un dirigente regionale dell’area Assistenza. Come mai altre Asl hanno risolto, almeno in parte, problematiche simili? Né risulta che siano stati avviati cambiamenti strutturali capaci di modificare l’attuale corso che genera sprechi e disagi per i cittadini”.

“Troppi gli ospedali di piccole dimensioni a scapito della rete territoriale. Si prendano decisioni coraggiose ma razionali, anche se poco remunerative sul piano del ritorno elettorale come per esempio la riconversione dei posti-letto ospedalieri. Si faccia funzionare al meglio di Pronto Soccorso del ‘Moscati’. Sarebbe riduttivo per il compito affidatoLe pensare che l’obbiettivo da conseguire sia soltanto il ‘rientro economico’, dal momento che l’argomento in questione è la Salute Pubblica e che questa non può subire condizionamenti di alcun tipo. Siamo consci che abbiamo di fronte un enorme ed atavico problema da risolvere: ma questo l’impegno”.

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