Immigrati, Bossi: “No ai rastrellamenti”

di Redazione

Umberto BossiMILANO. Il leader della Lega, Umberto Bossi, alla luce dei disordini di via Padova, a Milano, per l’uccisione di un giovane egiziano, dice ‘No’ ai rastreallamenti.

Un pensiero, quello del ministro delle riforme, che arriva dopo le dichiarazioni dell’europarlamentare leghista Matteo Salvini, il quale ha affermato che bisogna andare casa per casa per le espulsioni.

Parlando dell’immigrazione, Bossi haaffermato: “Avete presente cosa sono stati gli anni scorsi? Sono arrivate montagne di immigrati. È possibile continuare così?”. E a proposito delle critiche del centrosinistra sulla politica del governo, ritenuta “fallimentare”, il senatur risponde: “Anche io critico la sinistra che ha fatto arrivare montagne di immigrati senza casa così poi sono nati i quartieri ghetto. Se Bersani ha ragione vincerà le elezioni, se ha torto le perderà”.

Sulla stessa linea il ministro dell’Interno Roberto Maroni. “In via Padova bisogna abbassare la febbre e non scatenare una guerra civile. – ha detto Maroni in un’intervista al Corriere della Sera – Nel futuro dobbiamo evitare le concentrazioni etniche in un solo quartiere”. Si tratta di “un nuovo progetto di integrazione”, ma ora afferma il titolare del Viminale “bisogna tenere insieme la città”, senza interventi repressivi, “non serve incendiare le piazze”. Per Maroni “c’è la necessità di un cambio di passo. C’è un modello sociale che non funziona, che va ricostruito” ed è necessaria una “gestione oculata degli insediamenti degli immigrati sul territorio”.

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