Nucleare, sit in dei Verdi alla Centrale del Garigliano

di Redazione

Angelo Bonelli SESSA AURUNCA. I Verdi di Caserta si mobilitano contro l’intenzione del Governo di ritornare al nucleare e di utilizzare di nuovo la Centrale del Garigliano.

Gli ambientalisti, insieme al presidente nazionale Angelo Bonelli (nella foto) sabato 10 gennaio, dalle ore 14.30, effettueranno un sit in nei pressi della Centrale per sensibilizzare le istituzioni ad abbandonare il nucleare in favore di soluzioni alternative che sfruttino fonti energetiche rinnovabili come il solare.

“La centrale del Garigliano – rilancia il responsabile locale Enzo Compagnone – in tutto il suo periodo d’attività, ha fornito energia per soddisfare il fabbisogno italiano di soli quindici giorni e in cambio ha dato centinaia di casi di malformazioni su animali e vegetali, seguiti da alti tassi di leucemie e linfonodi fra le popolazioni locali. I dati ufficiali riportano che la percentuale di tumori nella zona intorno al Garigliano arriva al 44,28%, mentre le percentuali ordinarie italiane si aggirano intorno al 7,7%. Riaprire la centrale è un disastro che la popolazione non potrà e non dovrà pagare”.

“Inoltre, – aggiunge il segretario provinciale Raffaele Aveta – il suolo dove sorge il la Centrale nucleare del Garigliano è una zona alluvionale, dichiarata anche zona sismica. La Centrale, infatti, sorge letteralmente attaccata al fiume Garigliano le cui acque servivano un tempo a raffreddarne alcuni sistemi. Questo fiume è da sempre soggetto a piene invernali a valle della diga che in quel punto lo precede. Ogni 2 o 3 anni, come un orologio, le acque straripano nei campi circostanti ricoprendo vaste aree, inclusi i terreni attorno alla Centrale. Per questi ed altri motivi il sito del Gargliano è da considerarsi del tutto inidoneo. L’unica centrale che accetteremo su questo territorio – conlude Aveta – sarà un campo fotovoltaico che dia energia pulita ai paesi della zona senza produrre inquinamento e ulteriori disagi”.

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