Nomine Iacp Caserta, interviene Brancaccio (Udeur)

di Redazione

Angelo BrancaccioCASERTA. “E’ in corso una manovra per cercare di protrarre sino alle elezioni regionali l’incarico di Mario Simonelli, parente e conterraneo di un consigliere regionale del Pd, come commissario dell’Iacp di Caserta”.

Non usa mezzi termini il consigliere regionale dell’Udeur Angelo Brancaccio nel commentare la vicenda del rinnovo del nuovo cda dell’Istituto autonomo case popolari. “Non ingannino le notizie delle ultime settimane sulla nomina del nuovo consiglio d’amministrazione – ha detto Brancaccio – il percorso da compiere sul piano amministrativo, prima di avere il nuovo cda è ancora lungo. Gli atti approvati dalla giunta, infatti, devono passare sia in prima commissione che in consiglio regionale e, al momento, non si ha alcuna traccia di essi”.

“La prima delibera sul nuovo cda dell’Iacp è datata 24 settembre 2008, quando la Provincia, con Sandro De Franciscis presidente, ha indicato la terna di nomi – ha sottolineato Brancaccio – ci sono voluti sei mesi di tempo, siamo arrivati al 24 marzo 2009, solo per trasmettere gli atti dalla Provincia alla Regione”.

“Con una procedura anomala – ha ripreso il commissario provinciale dell’Udeur – la Regione ha chiesto alla provincia con un atto del 7 aprile di confermare la scelta del cda. Il commissario Giliberti, subentrato nel frattempo a De Franciscis, con celerità massima, già il giorno seguente, l’8 aprile, procedeva a tale adempimento. Altri quindici giorni, il 23 aprile, e l’atto viene portato all’attenzione della giunta. E qui si ferma tutto sino al 24 settembre scorso, quando ancora la Provincia provvede a sostituire un componente del cda. Solo un sollecito del Tar fa in modo che l’atto venga approvato dalla giunta regionale senza, però, essere esecutivo dal momento che c’è bisogno del passaggio in commissione e della ratifica in consiglio regionale”.

Di mezzo a questo balletto di carte ci sono un’interrogazione e un esposto alla procura della Repubblica dello stesso Brancaccio che su questa vicenda dell’Iacp non ci ha mai visto chiaro. “Simonelli, indicato dall’Udeur quando nel gruppo c’era il suo parente, tra le altre cose non ha i titoli per poter ricoprire quel ruolo – ha detto Brancaccio – dal momento che, per essere commissario, c’è bisogno di essere funzionario della Regione e, lui, non lo è più perché è andato in pensione”.

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