Acqua potabile, interviene il consigliere Schiavone

di Redazione

Vincenzo Schiavone CASAL DI PRINCIPE. Il consigliere di opposizione Vincenzo Schiavone interviene a seguito delle dichiarazioni del sindaco Cristiano relative alla relazione scientifica …

… riportante i risultati delle analisi effettuate dai laboratori dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” sulla qualità delle acque della rete idrica comunale e sulla qualità dell’aria che si respira nel nostro paese.

“Posso affermare, senza alcun dubbio, di essere profondamente riconoscente al sindaco per la sua attenzione e per la sua sensibilità verso una problematica cosi complessa come quella dell’inquinamento del nostro territorio comunale. Certo, credo che tutti i cittadini casalesi dovrebbero dire un grazie al primo cittadino anche per il suo tempestivo intervento, che ha portato a dei risultati immediati, cosi chiari ed inequivocabili che hanno sgombrato qualsiasi dubbio sorto sulla potabilità dell’acqua e sulla qualità dell’aria che respiriamo. Però, c’è il bisogno di fare qualche osservazione e di proporre qualche suggerimento al nostro Sindaco, perché un conto è avere dei risultati confortanti e un conto è essere certi che tutti i cittadini di Casal di Principe possano utilizzare tale acqua, ovvero dobbiamo procedere con il completamento della rete di distribuzione idrica su tutto il territorio cittadino, in modo tale che tutti quegli abitanti di Casal di Principe, che oggi non hanno la possibilità di utilizzare tale acqua potabile, lo possano fare al più presto. Inoltre negli ultimi giorni l’Amministrazione ha provveduto a far trovare sotto l’albero ai cittadini di Casal di Principe una richiesta di pagamento del canone idrico e depurazione e fognature 2004, come se fosse un allettante regalo. Anche in questo caso, è necessario chiarire che tale richiesta potrebbe essere nulla o non valida, se non addirittura illegale. Perché in questa richiesta di pagamento si fa riferimento ad una quantità minima di 60 metri cubi, che assume la funzione di canone annuo fisso, stabilita dal ‘Regolamento per la distribuzione dell’acqua potabile’, che era già stato adottato dal Comune nel lontano 2002, ma che era mancante della quantità minima, che è stata stabilita solo e soltanto con la delibera del Consiglio comunale numero 25 del 10 luglio 2009 e tanto per essere precisi, sono stato l’unico a votare contro a questo atto. È legittimo chiedere il pagamento di questa tassa del 2004, avendo stabilito la quantità minima solo nel 2009? Oltre a tenere conto della legittimità per una questione temporale vi è anche da precisare che il servizio di distribuzione ha funzionato in maniera a dir poco carente, molte richieste di allacciamento, con istallazione di contatori giacciono inevase, i pochi contatori esistenti sono quasi tutti non funzionanti e nessuno mai si è recato presso le abitazioni per effettuare una lettura dei reali consumi. Si può pretendere il pagamento del tributo, quando il servizio è inesistente?”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico