Verde pubblico, la Fastweb trancia radici in via Di Giacomo

di Redazione

 AVERSA. Lo scorso 16 dicembre, intorno alle 16.30, in via Di Giacomo, all’incrocio con via Dragonetti, venivano eseguiti scavi su aiuole, da una ditta che, per conto di Fastweb, doveva far passare dei cavi in fibra ottica vicino la base di alcuni tigli di proprietà comunale.

Più esattamente, l’area interessata dagli scavi era posta su via di Giacomo con direzione Nord Est-Sud Ovest e, proprio sul lato Ovest, a circa 220 metri dall’incrocio con viale Europa, sono stati osservati tali lavori, che hanno interessato le radici di 5 tigli ornamentali. L’escavazione di terreno è avvenuta, determinando il taglio netto di radici utili alla pianta per la sopravvivenza e l’alimentazione ma, ancor più, per il sostegno, che in ambiente urbano appare sempre importante, viste le esigue disponibilità di suolo e sottosuolo necessarie al corretto accrescimento delle essenze arboree utili ad offrire benefici e non a rappresentare pericoli di schianto dell’intera struttura.

 L’ufficio verde pubblico ha subito diffidato la Fastweb. Nella giornata del 22 dicembre si è tenuto un incontro con un responsabile della compagnia telefonica,Raffaele Pignatelli, e si è giunti alla conclusione che le radici così tranciate non potranno assolvere più al loro compito primario: la sopravvivenza, l’alimentazione, il sostegno necessario ad evitare pericoli di schianto dell’intera struttura arborea.

Si è convenutoche la Fastweb incarichi uno specialista di settore (un agronomo) per concordare le azioni da intraprendere per la salvaguardia del patrimonio arboreo sopra menzionato o, in alternativa, la eradicazione degli stessi esemplari con la successiva piantumazione di nuovi di pari circonferenza con garanzia di attecchimento non inferiore ad un anno.

Il consigliere delegato al verde pubblico Giovanni Tirozzi commenta: “Sarebbe bastato un po’ di buon senso da parte della ditta che ha eseguito i lavori, per evitare un danno, forse irreparabile, a degli esemplari di piante che vivono in quelle aiuole da decenni. Voglio ringraziare gli architetti Ciro Navarra e Francesco Benadusi che sono intervenuti prontamente ed hanno evitato che il danno si estendesse ad altre piante”.

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