Garlasco, i consulenti: “Chiara uccisa con forbici da sarto”

di Redazione

Chiara PoggiPAVIA. I consulenti della Procura di Vigevano ipotizzano che Chiara Poggi, la giovane uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco, sia stato ferita a morte con una grossa forbice da sarto.

Ciò in base all’esame delle lesioni riportate da Chiara. Tra le ipotesi emerse finora c’erano invece quelle di un martello da carpentiere o di una picozza. Ora lo stesso medico legale che effettuò l’autopsia sul cadavere della ragazza, Marco Ballardini, affiancato dal maggio scorso dall’ex direttore dell’istituto di Medicina legale di Pavia, Giovanni Pierucci, ha consegnato al pm Rosa Muscio una relazione a fine settembre nella quale si fa riferimento a una grossa forbice. Di recente l’avvocato di parte civile per la famiglia Poggi, Gianluigi Tizzoni, aveva ventilato la possibilità di chiedere il sequestro di un portavaso in ferro battuto presente in casa Poggi al momento del delitto per verificare se potesse essere stato quello lo strumento utilizzato dal killer.

L’udienza di mercoledì, dedicata alla discussione sulla perizia medico-legale, è iniziata con l’esposizione e le risposte del perito torinese Lorenzo Varetto sull’ora della morte di Chiara. Poi è proseguita con l’analisi della parte della relazione che riguarda il portasapone di casa Poggi e i pedali della bicicletta di Stasi. Secondo quanto si apprende, Varetto, che nella perizia aveva scritto di un’aggressione in due fasi durata “anche per decine di minuti”, avrebbe circoscritto la finestra temporale a una ventina di minuti. Proprio la dinamica del delitto e l’impossibilità di determinare con precisione l’ora della morte di Chiara sono i due punti chiave della perizia che Varetto, assieme ai suoi colleghi Fabrizio Bison e Carlo Rubino, gli esperti nominati dal gup di Vigevano Stefano Vitelli, ha illustrato in aula al processo.I tre periti avrebbero cominciato a parlare dopo che i due ingegneri informatici Roberto Porta e Daniele Occhetti hanno presentato per iscritto gli approfondimenti sulle sette telefonate fatte da Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara ed unico imputato, col suo cellulare a quello di Chiara tra le 10.46 e le 10.47 della mattina dell’omicidio e delle quali solo una è andata a buon fine e risulta memorizzata sul portatile della giovane assassinata. Nella prossima udienza, probabilmente lunedì prossimo, verranno illustrati gli esiti che riguardano le suole delle scarpe di Stasi.

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