Cesare Battisti, primo sì ad estradizione

di Redazione

Cesare BattistiBRASILIA. Il Tribunale supremo brasiliano, grazie al voto decisivo del suo presidente Gilmar Mendes, ha approvato l’estradizione in Italia dell’ex terrorista Cesare Battisti.

La votazione si è conclusa con un cinque contro quattro: Mendes ha ritenuto gli omicidicui Battisti è stato condannato “crimini comuni” e non “politici”. Ma adesso occorre una seconda decisione: la Corte deve stabilire se il presidente brasilianoLula debba rispettare la sentenza o se tocchi a lui la decisione finale. In quest’ultimo caso l’estradizione dipenderebbe dal presidente, il quale da una parte potrebbe non voler sconfessare il suo ministro della Giustizia Tarso Genro (la cui concessione dell’asilo politico a Battisti è stata però invalidata dal tribunale a settembre), oppure dare priorità alle richieste italiane, non solo del governo Berlusconi, ma anche di politici considerati a lui vicini come Massimo D’Alema.

Battisti, 54 anni, condannato in Italia come responsabile di quattro omicidi (del maresciallo della polizia penitenziaria Antonio Santoro, del macellaio di Mestre Lino Sabbadin, del gioielliere milanese Pierluigi Torregiani, e di Andrea Campagna, agente della Digos),è in sciopero della fame da sabato scorso.Alla vigilia della ripresa dei lavori del Supremo tribunal federal, era stato visitato nel carcere di Papuda da alcuni parlamentari brasiliani. “È magro, pallido, ansioso e debilitato, ma disposto a portare avanti la protesta fino all’estreme conseguenze”, hanno riferito gli stessi politici alla stampa locale. Battisti avrebbe anche sospeso i trattamenti medici. Da Roma, dove ha partecipato al vertice Fao, il presidente Lula aveva ribadito che non si opporrà alla sentenza sull’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, malgrado si sia già espresso contro la sua estradizione.

Intanto,a Roma, la notizia della prima sentenza della Corte è stata accolta con un lungo applauso nella Camera dei deputati. Tutti i presenti nell’aula di Montecitorio hanno applaudito dopo l’annuncio del deputato Massimo Corsaro. Olga D’Antona del Pd, vedova del giurista assassinato dalle Br, ha detto che l’estradizione di Battiti “è stata una vittoria per l’Italia e per il suo sistema giudiziario”. La deputata ha quindi richiamato l’Unione Europeaad una unità di intervento, stigmatizzando l’operato nella vicenda Battisti della Francia. Un passaggio particolarmente applaudito da governo e maggioranza.

Il ministro della Giustizia Angelino Alfanoè in costante contatto con il suo inviato a Brasilia, il capo del Dipartimento Affari di Giustizia Italo Ormanni. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso grande soddisfazione: “Il mio pensiero va ai familiari delle vittime, che hanno finalmente visto riconosciuto il loro fondato diritto ad avere giustizia”. Così come il ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Questa è la migliore risposta che il Parlamento poteva dare a chi per un attimo aveva immaginato che il Brasile non fosse un Paese amico e che l’Italia non fosse un Paese in grado di giudicare con tutti i crismi della regolarità un imputato”.

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