Caso Cucchi, indagati tre medici e tre agenti penitenziari

di Emma Zampella

Stefano CucchiROMA. Sono sei gli indagati nell’inchiesta relativa alla morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni, deceduto dopo esser statodetenuto per droga il 15 ottobre.

Le indagini accertano che l’uomo sarebbe stato scaraventato a terra, fratturandosi il bacino e l’osso sacro, a spiegazione delle fratture riportate, prima di essere preso a calci e pugni.Le accuse per omicidio colposo sono state rivolte verso tre medici dell’ospedale “Sandro Pertini” e tre agenti di polizia penitenziaria. I sanitari accusati, Aldo Fierro, di 60 anni, primario della struttura, e i medici Stefania Corbi, 42, e Rosita Caponetti, avrebbero agito con negligenza e imprudenza, omettendo le opportune cure, in particolare per quanto concerne la mancata alimentazione e idratazione.

“Si tratta di un eccesso di garanzia – hanno spiegato a piazzale Clodio – così possono nominare un proprio consulente in vista della riesumazione della salma”. Per gli agenti penitenziari le accuse sarebbero di omicidio preterintenzionale, rivolte nei confronti di Nicola Minichini, 40 anni, Corrado Santantonio, 50, e Antonio Dominici, 42, che avrebbero colpito Cucchi nelle celle di sicurezza del tribunale con calci e pugni, cagionandone la morte avvenuta all’ospedale Pertini. L’aggressione, secondo quanto emerge dalle indagini, sarebbe avvenuta nelle celle di sicurezza del palazzo B della città giudiziaria di Roma, prima della convalida del fermo.

Determinante a questo propositola testimonianza di un immigrato clandestino che udì e vide agenti della polizia penitenziaria in divisa colpire Cucchi”, da cui ebbe poi confidenze a riguardo mentre si recavano a Regina Coeli.

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