Visite fiscali, non ancora ampliata la fascia oraria

di Redazione

 AVERSA. Il Decreto Legislativo del 27 ottobre 2009, l’ormai famigerato “150”, che dava mandato al Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione di ampliare le fasce orarie entro le quali si possono effettuate le visite fiscali, non è ancora giunto al capolinea finale.

La paventata “minaccia” del ministro Brunetta di ampliare le attuali fasce orarie (10-12, 17-19), a nuove fasce orarie (9-13, 15-18), non è ancora cosa fatta. Con la Circolare 7/2009, lo stesso ministro anticipa il provvedimento, ma non lo emana (boh!).

Comunque quando si andrà a regime, perché il ministro ha promesso che “per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno”, si passerà dalle attuali 4 ore nelle quali il dipendente ammalato deve essere disponibile per il medico fiscale, alle future 7 ore, comunque certamente meglio delle 11 ore che erano state previste a maggio e poi successivamente rimeditate.

In pratica, Brunetta ha certamente visionato le statistiche, che sono fortemente negative e che parlano della rivincita dei “fannulloni” e sta cercando di darsi da fare. Nel frattempo, la stessa circolare, però, lascia qualche barlume per chi veramente ha problemi di salute, infatti recita così: “…nel caso di imputazione a malattia dell’assenza per effettuare visite specialistiche, cure ed esami diagnostici, l’amministrazione che ha conoscenza della circostanza a seguito della comunicazione del dipendente, deve valutare di volta in volta, in relazione alla specificità delle situazioni, se richiedere la visita domiciliare di controllo per i giorni di riferimento. Infatti, il tentativo di effettuare l’accesso al domicilio del lavoratore da parte del medico della struttura competente potrebbe configurarsi come ingiustificato aggravio di spesa per l’amministrazione in quanto, in assenza del dipendente, potrebbe avere lo scopo di convalidare la prognosi. Possono rientrare inoltre nella valutazione delle esigenze funzionali ed organizzative eccezionali impedimenti del servizio del personale derivanti ad esempio da un imprevedibile carico di lavoro o urgenze della giornata”.

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