Quella al largo di Cetraro non è la “nave dei veleni”

di Redazione

Stefania PrestigiacomoCETRARO (Cosenza).Quella affondata nelle acque di Cetraro, in provincia di Cosenza, non è la “Cunsky”, la cosiddetta “nave dei veleni” citata da un pentito della ‘Ndrangheta.

Si tratta della nave passeggeri “Catania”, affondata nel 1917. Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, per il quale “le indagini hanno accertato che non ci sono elementi di radioattività né di inquinamento nel raggio di tre chilometri intorno alla nave”. Dunque, il caso è chiuso.

Ma ora divampa la polemica, soprattutto nei confronti dell’allarmismo provocato dalla stampa. Il procuratore Grasso, infatti, commenta: “Una vicenda giornalista irresponsabile. Da quando è questa iniziata c’è stata una vittima: la zona di Cetraro e più in generale la Calabria perché i pescatori hanno smesso di pescare e gli albergatori sono preoccupati per la prossima stagione e tutta la popolazione non sa se potrà mangiare il pesce. Oggi arriva finalmente una risposta precisa che respinge tutte le insinuazioni”.

La nave “Catania” apparteneva alla Società marittima italiana di Genova. Costruita a Palermo nel 1906, venne silurata nel corso della prima guerra mondiale da un sommergibile tedesco il 16 marzo 1917, proprio al largo di Cetraro, nel viaggio di ritorno sulla tratta Bombay-Napoli.

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