Giovane Pd scrive : “Una pallottola per Berlusconi”. Dimesso dal partito

di Angela Oliva

 MODENA. Affidare i propri pensieri, ancor più se sono “fantasie omicide”,ad un social network che vanta milioni e milioni di iscritti può portare seri problemi.

Probabilmente Matteo Mezzadri, 23enne modenese, dirigente del Pd, non avrà considerato questo piccolo particolare quando sulla sua bacheca di Facebook, riferendosi alla polemica sul Lodo Alfano, ha scritto: Ma santo cielo, possi­bile che nessuno sia in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlu­sconi?”.

Il giovane, laurean­do in ingegneria, coordinatore del Pd di Vignola e componen­te della segreteria provinciale dei Giovani democratici, si è trovato nel giro di pochi minuti al centro di una seria polemica che ha visto scontrarsi il Pd ed il Pdl.

Al messaggio di Mezzadri ha infatti risposto un suo amico ma rivale in politica, Bruno Rinaldi, consi­gliere provinciale del Pdl, che ha commentato: “Matteo, che scrivi? Le pallottole non si tirano a nessuno! Queste cose non rendono giustizia alla tua intelligenza”.

Il 23enne del Pd non ha più replicato mentre Rinaldi, spalleggiato dal consigliere regionale del Pdl, il penalista Enrico Aimi, ha chiesto le dimissioni: “Mezzadri, aspirante Che Gue­vara, si vergogni e si dimetta! Così si rischia davvero di trovare un volontario pron­to a conficcare una pallottola in testa al premier”.

L’età e l’inesperienza non giustificano una cosa di ta­le gravità. – ha affermato il segre­tario provinciale Stefano Bonaccini Se non si fosse di­messo, avremmo provveduto noi a sospenderlo. La nostra solidarietà ai dirigenti del Pdl: ogni forma di violenza, anche verbale, è inaccettabile”.

Il diretto interessato si è detto pentito e, sempre sulla bacheca di Facebook, ha scritto: “L’ho fatta fuori dal water, come si dice in gergo”. Al telefono con l’Ansa, invece, Mezzadri ha chiesto scusa al premier Berlusconi: “Chiedo scusa a tutti, amici e meno amici, a partire da Berlusconi. Certe cose non si devono nemmeno pensare, soprattut­to da chi riveste un ruolo pub­blico, di riferimento per i gio­vani. Sono pronto a chiude­re con la politica attiva, accet­tando i provvedimenti che il partito vorrà assumere”.

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