Piano commercio, Pdl: “Cappello non ha impedito il commissariamento”

di Redazione

Giovanni FerrantePIEDIMONTE. “Nel corso della seduta consiliare di martedì scorso, in merito alla discussione sul piano commerciale, è risultato evidente che l’Amministrazione Cappello non ha fatto nulla per impedire il commissariamento da parte della Regione”.

Lo affermano i consiglieri del Pdl Giovanni Ferrante, Carlo Sarro, Giacomo Cestaro, Nicola De Girolamo, Michele Iannarelli, Mauro Martino.

“Basti considerare – continuano gli esponenti dell’opposizione – che gli uffici regionali a fine marzo 2009 avevano informato il Sindaco dell’intenzione di commissariare il Comune per l’approvazione del Siad e che la nomina è stata formalizzata a fine giugno (dopo tre mesi) e resa efficace soltanto il 13 luglio con la pubblicazione nel bollettino ufficiale. Il Sindaco, quindi, ha avuto tutto il tempo necessario per attivarsi ed impedire il commissariamento; l’impressione che noi abbiamo, confermata anche dall’andamento del dibattito in Consiglio comunale (adunanza svoltasi su richiesta dei Consiglieri di minoranza) è che la nomina del commissario sia un comodo alibi per consentire una inammissibile espansione delle superfici di vendita riservate alla media e grande distribuzione, circa 44mila metri quadrati, senza assumere la responsabilità politica di una scelta cosi scellerata”.

“Il Sindaco pensa in tal modo di poter continuare a raccontare la favoletta che lui ‘“non c’entra’ e che queste sono scelte del commissario alle quali lui ‘non può opporsi’: si continua, cioè, a raggirare i commercianti di Piedimonte cosi come è avvenuto rispetto alle sanatorie edilizie rilasciate per i lavori abusivi svolti nell’ex cotonificio. Noi riteniamo, viceversa, che decisioni cosi importanti debbano essere precedute da una discussione alla luce del sole ed assunte con assoluta chiarezza di posizioni. Non possiamo accettare che il Consiglio comunale, luogo massimo della democrazia cittadina, sia espropriato della podestà di pianificare il territorio e di definire la organizzazione commerciale della città. Non è ammissibile che gli oltre 200 operatori commerciali di Piedimonte non abbiano considerazione e tutela proprio nel Consiglio comunale che è l’organo istituzionalmente competente per assumere simili decisioni”.

“Per questa ragione – concludono – abbiamo proposto ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della nomina del commissario ad acta, facendo quello che il Sindaco e la maggioranza avrebbero dovuto fare da subito per tutelare gli interessi di Piedimonte e dei commercianti”.

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