In migliaia per l’ultimo saluto a Mike. “Era l’italiano migliore”

di Redazione

 MILANO. Almenodiecimila persone hanno partecipato ai funerali di Stato di Mike Bongiornoal Duomo di Milano.

Dalle otto del mattino la piazza antistante è iniziata a riempirsi. “Ti vogliamo bene”, “Grazie l’Italia ti ama”, questi alcuni degli striscioni con cui è stato reso omaggio al popolare conduttore televisivo.

Il feretro è arrivato al Duomo due minuti prima delle dieci. La famiglia è stata accolta con un applauso scrosciante da tutte le persone in piedi sul sagrato. La cerimonia è stata officiata dal vescovo ausiliario di Milano e abate di sant’Ambrogio Monsignor Erminio De Scalzi.

Numerose le personalità intervenute per dare l’ultimo saluto a Mike: a partire dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il sindaco Letizia Moratti, il presidente della provincia Guido Potestà e l’ex presidente Filippo Penati, passando ai personaggi della televisione: il vicepresidente di Mediaset Fedele Confalonieri, Fiorello, Pippo Baudo, Gerry Scotti,Iva Zanicchi, Massimo Boldi, Renzo Arbore, Alba Parietti, Marco Columbro, Giorgio Gori e la moglie Cristina Parodi, le ex vallette di Mike,Susanna Messaggio e Paola Barale.

Il premier Berlusconi: “Era un uomo buono, dispensatore di positività. Aveva un grande rispetto per gli altri, soprattutto per quelli che avevano meno, per i più deboli. Credo che la sua sia stata una vita esemplare.E’ stato un grande fattore di unità dell’Italia, ha sviluppato negli italiani quel comune sentire che ha avuto poi nella lingua italiana il mastice di ogni differenza regionale. Berlusconi ha quindi ricordato i tanti anni trascorsi con Bongiorno: “Con Mike – ha spiegato – non ho avuto cose particolarmente memorabili. La cosa buona con lui era la continuità del suo essere sempre perbene, di essere sempre vicino, positivo. Era un rappresentante di quei valori che devono esserci in un uomo, che è un capo di famiglia, un bravissimo marito, un ottimo padre”.

Alla fine della cerimonia, la bara, portata in spalla anche da Pippo Baudo,è stata posta sul sagrato per un ultimo saluto alla folla. Fiorello ha preso la parola. “Un pensiero alla Daniela e ai figli. E a tutti gli amici e ai colleghi che ho visto commossi”. La chiusura con una battuta “perché Mike amava ridere. Oggi mi avrebbe detto: hai visto mi hanno dato il Duomo di Milano, a Baudo non l’avrebbero dato”. Poi è stato il turno di Fazio: “È un onore che lo avrebbe spaventato. Era un uomo felice che metteva al centro la famiglia. Credo che oggi Mike raccolga qui l’affetto di una paese intero e la stima di tutti noi. E la stima non c’entra niente con il successo e la popolarità. Si conquista con i gesti quotidiani. Mike ha raccolto questa stima perché era autentico, era una persona per bene.

Poi un fuori programma, Fiorello ha chiamato Pippo Baudo: “L’idea che non ci sia più non riesce a convincermi. Perché la vita l’ho indirizzata spiandoti, vedendoti. E quando sono arrivato in tv tra le prime persone che ho conosciuto sei stato tu. E sei stato subito carino. Io ero ovviamente molto imbarazzato, ero un pivellino. Le cose sono cambiate, adesso sono il più vecchio e sento l’eredità che tu ci hai lasciato”. Sulla loro presunta rivalità, Baudo ha detto:”Tu lafomentavi e dicevi dai fomentiamola un po’. E una promessa: “Io continuerò a mandare le arance alla tua famiglia a Natale, così come le ho mandate a te per tutti questi anni”.Infine, un ultimo saluto: “Noi, che facciamo questo lavoro, siamo dei coristi tu sei stato il solista”.

A chiudere Berlusconi:”Non posso dimenticare una vita di amicizia comune, di entusiasmi che ci hanno visti insieme. Di lui, di quell’uomo semplice che era, pensa che si debbano dire parole semplice. Era un uomo giusto. Era un uomo che faceva progetti per il futuro era l’italiano, l’italiano migliore. Nel lavoro aveva l’affetto di tutti gli altri. Era un nostro eroe, un eroe della nostra Resistenza, di quel movimento che riconsegnò a noi la nostra libertà. A lui il mio ringraziamento per il successo che abbiamo conseguito”.

Mike verrà sepolto ad Arona, sul Lago Maggiore, nella tomba di famiglia.

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