D’Alema: “Allarme democrazia”. Bondi: “Solita propaganda”

di Redazione

Massimo D'AlemaROMA. “E’ un caso che desta grande preoccupazione come desta preoccupazione il degrado impressionante della vita pubblica di cui il presidente del Consiglioè il principale responsabile”.

Lo afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, Massimo D’Alema.”Berlusconi – dice l’ex ministro degli Esteri – ha utilizzato il suo poterepolitico-mediatico-finanziario per perseguitare le vocicritiche. Siè creata una situazione pesante e allarmante. L’episodio del direttore dell’Avvenire segna uno spartiacque. Un qualsiasi giornalista che abbia una notizia imbarazzante o fastidiosa per il presidente del Consiglio sa che da oggi in poi se la pubblicaè a rischio di pesanti ritorsioni. Al fondo di questa barbarie c’é l’anomalia italiana”.

D’Alema sostiene anche che sono insensati gli accostamenti tra lui e il premier: “Non possiedo tv e giornali e da premier ho rimesso tutte le querele”. Quanto all’opposizione commenta: “Oggi si avverte l’assenza di una voce autorevole. Bersani loè e spero che emergerà lui dalla discussione del Pd”.

Sul fronte delle alleanze rivolto all’Udc, l’ex premier sostiene: “Abbiamo già sperimentato delle convergenze alle amministrative, i nostri elettori non sono incompatibili”.

Dal Pdl è il coordinatore Sandro Bondi a commentare le dichiarazioni di D’Alema:”Non c’é un solo giudizio nell’ampia intervista rilasciata oggi da Massimo D’Alema al Corriereche sia minimamente rispondente alla realtà, equilibrato, costruttivo e aperto al confronto. Questoè purtroppo quello che passa oggi il convento della sinistra, con uno dei suoi più autorevoli esponenti che neppure si avvede di essere ormai prigioniero di un mondo di sole parole, vittima di una sorta di coazione a ripetere che lo conduce sempre alle stesse accuse e gli stessi stilemi propagandistici privi di qualunque fondamento di verità”. Secondo Bondi, “D’Alema non si deve stupire se il vero leader dell’opposizione finisce per diventare Di Pietro, che ripete in forma lievemente più grossolana gli stessi concetti dei leader del Pd. Con queste premesse anche la candidatura di Bersani alla leadership del Pd, tanto fortemente patrocinata e sostenuta dallo stesso D’Alema, rischia di incardinarsi sugli stessi binari fallimentari del passato”.

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