Milano, gli operai Innse sono ancora sulla gru

di Redazione

 MILANO. Non mollanoi quattro operai della Innse di Milano e il funzionario sindacale chehanno trascorso la notte su una gru, all’interno del capannone in via Rubattino, per protestare contro la chiusura della fabbrica.

Intanto,davanti all’ingresso principale presidiato da polizia e carabinieri, una decina di altri lavoratori dichiarano di voler continuare a manifestare fino a quando, fanno sapere i rappresentanti sindacali, “non si aprirà una trattativa seria”, verrà sospeso lo smontaggio dei macchinari e si procederà alla “smilitarizzazione” dell’area presidiata dalle forze dell’ordine.

La manifestazione nei giorni scorsi hafatto registrare tafferugli tra manifestanti epolizia, con qualche contuso.

I 49 dipendenti, in mobilità dal maggio 2008,contestano le operazioni di smontaggiodei macchinari, che segnano la fine di ogni speranza di poter tornare al lavoro.

Lunedì si è tenuto un incontro in Prefettura trasindacati e rappresentanti della Regione e della Provincia, al termine del quale il viceprefetto ha chiarito di dover far rispettare il decreto ingiuntivo per la consegna dei macchinari venduti. Nella fabbrica sono quindi entrati gli operai delle ditte acquirenti che hanno ripreso le operazioni di smontaggio e la Fiom ha indetto per oggi due ore di sciopero di solidarietà.

Per la Innse si cercano acquirenti affinché l’azienda riprenda le attività ma per la Regione Lombardia, che in questi mesi si è attivata in tal senso, nessuno si è fatto avanti.

Non è d’accordoSergio Cusani, l’ex finanziere coinvolto nello scandalo ‘Mani pulite’ e da tempo impegnato in cause sociali, che per conto degli operai della Innse e della Fiom Cgil, ha avuto l’incarico di ricercare possibili compratori. “Imprenditori disposti ad acquistare la Innse ci sono perché è un’azienda viva.- spiega Cusani a Repubblica– Addirittura – continua Cusani, che in questi giorni ha riacquisito il diritto al voto – c’è una cordata di imprenditori lombardi, alcuni ex clienti, che rileverebbe tutta l’a rea per riqualificarla con l’intesa di lasciar lo stabilimento”.

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