Finanziamenti europei, SL: “Il sindaco si sceglie anche l’opposizione”

di Redazione

Piazza MunicipioAVERSA. Il coordinamento aversano di “Sinistra e Libertà” interviene sulla questione dei 30 milioni di euro che arriveranno in città attraverso il Progetto “Più Europa”.

Il partito di Vendola ritiene “anomala” la composizione del tavolo permanente deputato a predisporre le linee di indirizzo e gli atti operativi relativi al finanziamento, del quale fanno parte, a nome dell’opposizione, anche i tre ex candidati sindaco usciti alle ultime elezioni comunali, i consiglieri Rosato, Stabile e Santulli.

“Con il consueto stupore – affermano da SL – apprendiamo dalla stampa locale dell’ennesima sortita ‘creativa’ del nostro primo cittadino. A lasciarci a dir poco allibiti, oltre e prima ancora del merito, è come al solito il metodo utilizzato. Il sindaco, infatti, che legittimamente può decidere che a nome della maggioranza partecipino i segretari cittadini di partito, questa volta è arrivato a scegliersi a proprio piacimento anche i rappresentanti dell’opposizione. La figura dell’ex candidato sindaco è fantasiosa, un ruolo del tutto inesistente dal punto di vista della rappresentanza politica e istituzionale, una vera e propria invenzione, costruita evidentemente ad arte. Infatti, attraverso questa sgangherata manovra, il sindaco, oltre a farsi beffa delle più elementari regole di correttezza istituzionale, ha escluso arbitrariamente pezzi consistenti e rappresentativi dell’opposizione cittadina come Sinistra e Libertà e Partito Democratico, includendo invece, non certo casualmente, un consigliere indipendente (già suo vice sindaco) ed un altro consigliere ultimamente definitosi vicino al movimento di Lombardo e Storace”.

“La cosa paradossale – continuano da Sinistra e Libertà – è che una operazione così maldestra e ridicola si abbia anche il coraggio di definirla ‘grande segnale di apertura e partecipazione’. Si tratta solo della solita finzione, del solito malcelato tentativo di dividere quel che resta dell’opposizione per poter apporre, senza intralci, il timbro dell’unanimità su scelte già prese altrove (si veda, a tal proposito, la scelta dei partner di progetto e l’individuazione della parte di città interessata). Un tentativo peraltro già operato, allora senza risultati, al tempo della decisone, che si voleva altrettanto unanime e corresponsabile, sulla gestione dei rifiuti da affidare ai privati (e ancora in alto mare)”.

“La vera partecipazione­ – concludono – quando si parla della gestione di una somma così imponente da poter cambiare del tutto il volto della nostra città e di tante famiglie, è fatta di scelte concrete che rendano realmente trasparente e permeabile l’iter decisionale e amministrativo, non certo di subdole concessioni di diritti di tribuna che rifiutiamo e invitiamo a rifiutare nettamente. Al sindaco chiediamo invece ancora una volta di uscire dalle segrete stanze: convochi un consiglio comunale ad hoc sull’argomento, aperto alla cittadinanza, restituendo così a chi è davvero parte in causa, alle associazioni, ai comitati di quartiere, e, non ultimi, a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, quel ruolo ‘sovrano’ di cui sono depositari e che continua a essere ignorato e mortificato”.

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