Pdl: “A quando la casa riposo per anziani?”

di Redazione

 MONDRAGONE. Era il sogno per cui due anziani coniugi di Mondragone, Clarice Corrente e Pasquale Stanziale, donarono alla chiesa cattolica un fabbricato di loro proprietà nel centro storico della città.

Un lascito come tante famiglie benestanti sono solite fare dalle nostre parti, vincolato però ad una precisa destinazione d’uso dello stabile o del ricavato della sua eventuale cessione: la realizzazione di una casa di riposo per anziani, che avrebbe dovuto portare il loro nome e di cui la comunità cattolica sente fortemente l’esigenza.

Una donazione che è passata attraverso una lunga vicenda giudiziaria, dopo i ricorsi di una parte della famiglia dei due anziani, ma che si è conclusa con il riconoscimento delle ragioni della curia che ha acquisito al suo patrimonio l’immobile donato, poi rivenduto a privati. Con i proventi della cessione è stato acquistato uno stabile, su più piani, in via Amedeo, nelle adiacenze della chiesa parrocchiale di San Nicola, con una bellissima corte interna, e che in passato ha ospitato prima un istituto di suore e poi diversi istituti scolastici. Tutto questo nell’attesa che fosse aperta la famosa casa di riposo per anziani che, a tutt’oggi, è rimasta una mera utopia.

Una storia privata, di cui il partito del Popolo delle libertà di Mondragone non avrebbe mai avuto intenzione di interessarsi e sul cui merito avrebbe volentieri taciuto se non fosse che oggi bisogna constatare che lo stabile è stato destinato a tutt’altre attività e che è diventato strumento di propaganda politica e sede di attività chiaramente di parte che nulla hanno a che vedere con la destinazione originale sognata dai due coniugi per il loro lascito. Soprattutto, niente hanno a che vedere con la missione apostolica, pastorale ed ecumenica della chiesa cattolica.

Il Pdl non può accettare che la curia vescovile permetta che sia data gratuita ospitalità ad una sezione cittadina delle Acli, chissà perché preferita a tante altre benemerite associazione cattoliche al servizio del cittadino che potrebbero assicurare i medesimi servizi (forse perché rappresentata da un ex sindaco di centro sinistra?), nonché ad un patronato dichiaratamente di area progressista e di sinistra e ad una associazione laica come Libera, per quanto svolga una meritoria e condivisibile azione di contrasto alla criminalità organizzata. Il tutto mentre, per tacitare la coscienza e forse per evitare possibili strascichi giudiziari, una targa posta accanto all’ingresso del fabbricato ricorda che si tratta della sede del centro per anziani Stanziale e Corrente.

Ad aggravare la situazione ci si è messo poi anche lo stesso vescovo Antonio Napoletano che, nel mese di gennaio di quest’anno, ha istituito, con un proprio decreto, un unico consultorio familiare diocesano, in sostituzione di tutti quelli già esistenti ed ubicandone la sede proprio nello stabile di via Amedeo acquistato per diventare casa di riposo per anziani. Con tale decreto, addirittura, è stato approvato lo stato del consultorio che ha stabilito la sede, l’organizzazione, lo scopo ed il patrimonio dello stesso.

Ci chiediamo che cosa rappresenta questo fabbricato per la curia vescovile di Sessa Aurunca? E’ giusto che per tutto sia utilizzato tranne che per la sua specifica destinazione? Ci chiediamo inoltre per quale motivo la curia vescovile abbia deliberatamente ignorato il consultorio familiare ‘La Famiglia’ dal 1978 operativo presso la basilica di Santa Maria Incaldana a Mondragone, disconoscendo un atto ufficiale di uno dei suoi predecessori, l’allora vescovo Vittorio Maria Costantini, la cui opera per la crescita della comunità cristiana della diocesi è ancora oggi da tutti ricordata.

Si tratta di uno dei primi consultori istituiti in Campania, voluto dall’attuale rettore della basilica, e tra i cui fondatori e collaboratori, nelle diverse epoche, sono annoverati illustri professionisti della città , provenienti dalle varie parrocchie. Tra le sue attività, su mandato del vescovo e dei parroci, la preparazione dei giovani al matrimonio. Ma il consultorio annesso alla basilica dell’Incaldana è stato sempre e soprattutto un centro di riferimento, di conoscenze, di esperienze, di vicinanza per i giovani fidanzati e, dopo il matrimonio, per le loro famiglie ed i loro bisogni. Una funzione di consulenza e di ascolto continuo delle necessità delle comunità familiari locali, grazie all’impegno ed al costante aggiornamento degli operatori, che non può essere cancellata da un semplice documento della curia, i cui vertici sono stati indotti in grave errore di giudizio da consiglieri perlomeno interessati a delegittimare e mortificare ciò che rappresenta nel tessuto sociale di Mondragone la basilica di Santa Maria Incaldana e le tante opere e servizi che offre alla comunità, con i suoi autorevoli rappresentanti.

Il Popolo delle Libertà stigmatizza tale comportamento, facendosi interprete del sentimento religioso popolare e della grande devozione che la gente di Mondragone mostra per la sua protettrice, come dimostrato dal massiccio afflusso di fedeli che si registra anche in questi giorni dedicati alla festività patronale, e ribadisce con fermezza la necessità di un intervento chiarificatore e riparatore dei vertici della diocesi, volto soprattutto a riconfermare il ruolo centrale che la comunità cittadina riconosce ancora alla basilica di Santa Maria Incaldana ed a quanti in essa operano ogni giorno, con spirito di sacrificio e di obbedienza, difendendola da quanti vorrebbero svuotarla di ogni ruolo e presenza.

Siamo certi che il vescovo, di cui riconosciamo lo zelo apostolico e lo spirito pastorale, saprà intervenire con fermezza e lungimiranza, evitando che la questione si trascini ulteriormente.

Il Pdl di Mondragone

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