Arresti domiciliari per la prima pentita delle Brigate Rosse

di Redazione

Cinzia BanelliROMA. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha concesso gli arresti domiciliari a Cinzia Banelli, la prima pentita delle nuove Brigate rosse, che quindi lascerà il carcere di Sollicciano a Firenze, dove era detenuta dal dicembre 2006.

45 anni, ex dipendente ospedaliera, sposata e madre di un bambino, la Banelli fu arrestata il 24 ottobre 2003 assieme ad altri brigatisti, e condannata a 12 anni di reclusione per l’omicidio di Massimo D’Antona, compiuto il 20 maggio 1999, e a 10 anni e 5 mesi per quello di Marco Biagi, ucciso a Bologna il 19 marzo 2002.

La nuova misura di detenzione è stata adottata dopo l’approvazione, già nel novembre 2007, da parte del Tribunale del Riesame di Bologna, dell’ammissione della brigatista al programma di protezione riservato ai pentiti e ai collaboratori di giustizia. Ciò nonostante era rimasta in carcere in attesa del parere della Sorveglianza di Roma, a cui Firenze aveva trasmesso gli atti di competenza sui pentiti.

I suoi avvocati hanno sempre insistito sull’atteggiamento collaborativo che lei ha avuto con magistrati e investigatori, arrivando a ripudiare la lotta armata e a dare un taglio netto con il passato.

Ora sarà trasferita in una località segreta assieme alla sua famiglia, le saranno assegnati una nuova identità e un sussidio.

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