Regione, il Pdl prepara mozione di sfiducia alla Giunta Bassolino

di Redazione

la conferenza del PdlNAPOLI. “Subito dopo le festività, terremo una riunione dell’opposizione in Consiglio Regionale per valutare la possibilità di presentare una mozione di sfiducia alla giunta regionale.

Non può essere solo l’assessore Montemarano a pagare le responsabilità di un fallimento politico che è invece dell’intera giunta. La decisione di sostituire l’assessore Montemarano è tardiva ed ha il chiaro sapore di essere un tentativo auto-assolutorio di Bassolino”.

Questo il commento di Franco D’Ercole, capo dell’opposizione in Consiglio Regionale, che stamani in conferenza stampa con Paolo Romano,Enzo Rivellini, Pietro Diodato, Pasquale Marrazzo, Giuseppe Sagliocco e Mario Ascierto Della Ratta ha commentato l’avvicendamento dell’assessore alla Sanità Angelo Montemarano con il prof. Santangelo. “Il fallimento politico in Campania – spiega D’Ercole – è evidente e sotto gli occhi di tutti. Nutriamo forti perplessità sulla reale possibilità che il cambio dell’assessore al ramo possa determinare una inversione di tendenza nella gestione di un settore come la sanità che il centrosinistra usa da sempre come strumento clientelare”.

“Le prime parole del nuovo assessore Santangelo – ha incalzato il capogruppo di An Enzo Rivellini – dimostrano che anni ed anni di battaglie del centrodestra sulla sanità sono state più che giuste. Da tempo denunciamo un sistema di potere e di gestione che usa la sanità a scopi clientelari e lottizzatori. L’ottica della nostra battaglia di questi anni è sempre stata quella di dimostrare come lo sfascio della sanità fosse l’inevitabile conseguenza di una gestione improntata al tornaconto politico e non all’interesse generale. Con il siluramento di Montemarano, il cerchio sulla sanità si è chiuso: Bassolino ha occupato completamente il settore: l’Arsan, la Soresa, le Asl con i neo-commissari e l’assessorato sono tutte strutture istituzionali guidate da uomini di sua stretta fiducia. La sanità impegna l’80% delle risorse regionali, l’altro 20% è destinato alle attività produttive (la cui guida è nella mani di un altro bassoliniano, Andrea Cozzolino) e quindi una intera Regione è riconducibile al diretto controllo di un solo uomo. Un caso questo che non avviene da nessuna parte, nemmeno nei regimi dittatoriali. In ogni caso chiederemo di portare subito in aula, per l’esame del Consiglio Regionale, l’emendamento approvato in commissione Bilancio per la soppressione dell’Arsan. Sarà quello il primo banco di prova della maggioranza…se esiste ancora”.

 “Va contestata infatti – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Paolo Romano – l’idea che la responsabilità del disastro di questi anni nella Sanità campania sia ascrivibile esclusivamente a Montemarano. La responsabilità è dell’intero centrosinistra che ha da sempre utilizzato la Sanità come ammortizzatore sociale per fare clientele ma non certo per fare gli interessi dei cittadini. Come opposizione vigileremo ora sugli atti che saranno annunciati giudicando i fatti, ma, alla luce di quanto accaduto in questi ultimi mesi non credo si possa immaginare di trovarsi all’alba di un cambiamento. Personalmente non vedo nessuna discontinuità e la richiesta di una collaborazione avanzata al Pdl dal neo assessore non potrà essere accolta se non in una logica di riforma disegnata nell’esclusivo interesse dei cittadini e rigorosamente estranea ai tornaconti di parte”.

“E’ paradossale – è il commento del segretario regionale del Nuovo Psi Gennaro Salvatore – che Bassolino immagini di poterla dare a bere a qualcuno trasmettendo il messaggio che la colpa del disastro sanità, secondo solo a quello dell’emergenza rifiuti, sia ascrivibile esclusivamente a Montemarano e soprattutto ai partiti alleati che l’avrebbero costretto a subire chissà quali ricatti, presenta dosi ora con una squadra di prestigio. Se a Roma che v’è una guerra tra bande senza esclusione di colpi tra ex Dc ed ex Pci, in Campania la faida è a tre con l’aggiunta dei bassoliniani. L’Opposizione ha dunque il dovere di spiegare queste dinamiche, di svelare la truffa politico-elettorale in corso spiegando dunque che quando un pesce è maleodorante, lo è dalla testa”.

“Il professor Santangelo lancia l’Sos all’opposizione?- si è chiesto il presidente della Commissione Trasparenza Giuseppe Sagliocco (Fi) – Vedremo se intenderà muoversi realmente in una logica di confronto, su un quadro d’insieme e sulle cose reali , se cioè davvero intende operare per tagliare una buona volta e per tutte le tante lobby che si nutrono di sanità mortificando il diritto alla salute dei cittadini. La verità è che anche questo avvicendamento sembra più volto a conseguire la sopravvivenza di un sistema a sé stesso che altro. Noi attendiamo segnali concreti e torniamo a lanciare la sfida cominciando a proporre una modifica radicale della legge 16”.

“Il quadro in cui si è consumato questo clamoroso avvicendamento – ha aggiunto il consigliere azzurro Pasquale Marrazzo – è chiaro: un percorso di oltre 10 anni di gestione della sanità sfruttata fino al midollo per costruire consenso sprecando risorse impressionanti con un cinismo degno di certi imperatori romani e relativi pretoriani. Tuttavia è difficile immaginare, come Bassolino vuol far credere, che portare dei medici autorevoli al capezzale di una sanità resa da sempre moribonda, come è già accaduto per il passato con l’assessore Rosalba Tufano, con lo stesso Montemarano ed ora con il professor Santangelo, possa risolvere il problema. Così come è chiaro che l’aver chiamato un magistrato ai Lavori Pubblici può persino apparire un maldestro tentativo di mettere una pezza a colori sui propri misfatti. La verità è che siamo di fronte ad una operazione esclusivamente politica di cui comunque si dovrà dar conto”.

“Bassolino, ed è evidente, – ha detto poi il consigliere di An Mario Ascierto della Ratta – sta semplicemente mettendo a punto la sua macchina elettorale operando un clamoroso passaggio da un duopolio ad un monopolio. Il tutto avendo ben compreso il rischio di una imminente sconfitta politica. E basterebbe leggere i nomi dei dirigenti messi nei posti chiave per comprenderlo chiaramente. In questi termini un confronto mi pare improbabile”.

“Personalmente – ha infine concluso Pietro Diodato (An) – c’è una duplice lettura alla sostituzione dell’assessore alla Sanità: la prima è che probabilmente si inquadra nella faida tutta interna al centrosinistra a cui assistiamo da tempo e Bassolino ha voluto dare un colpo mortale ad Angelo Montemarano ed alle sue aspirazioni elettorali come candidato alle prossime europee. La seconda lettura, invece, viene offerta dalla figura lobbistica di Santangelo attraverso la quale il governatore spera di poter giocare ulteriori carte per scongiurare il commissariamento della sanità”.

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