L’Iran ad Obama: “Vogliamo fatti, non parole”

di Redazione

Ali KhameneiTEHERAN. In un messaggio destinato al popolo iraniano e diffuso in occasione dell’anno nuovo persiano, il presidente americano Barack Obama ha lanciato uno storico appello al governo di Teheran affinché si superino le tensioni provocate da circa 30 anni di conflitti e ostilità.

Obama ha detto di sperare in un futuro di “rinnovati scambi e di opportunità di collaborazione e commercio” con l’Iran e che quest’ultimo abbia il diritto di “avere il suo posto nella comunità delle nazioni attraverso azioni di pace e non di terrore”.

Ma la risposta di Teheran non è stata assai positiva. La guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, nel suo discorso fatto durante il Capodanno persiano, ha chiesto fatti e non parole. “Ho sentito slogan sul cambiamento, ma il cambiamento non si è visto”, ha spiegato, criticando poi le posizioni assunte da Washington dall’inizio della Rivoluzione islamica del 1979. “Non abbiamo nessuna esperienza del nuovo governo e del nuovo presidente americano. – ha aggiunto Khamenei – Osserveremo e giudicheremo. Cambiate e il nostro atteggiamento cambierà. Se voi non cambiate, allora sappiate che il nostro popolo è divenuto ancora più forte in questi ultimi trent’anni”. “Gli Stati Uniti – ha poi detto – sono odiati nel mondo e dovrebbero smetterla di interferire negli affari interni degli altri Paesi”.

Insomma, chi si aspettava un plauso dell’Iran verso Obama è rimasto deluso.

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