Pit, arriva denuncia alla Corte dei Conti

di Redazione

Angelo PolverinoCASERTA. Adesso c’è anche la denuncia alla Corte dei Conti. Il Pit “Grande attrattore Reggia di Caserta” passa al vaglio della Magistratura.

Ma che cosa sono i Pit? Pit è l’acronimo di Progetti Integrati Territoriali, che si realizzano con i fondi comunitari finalizzati allo sviluppo del territorio. Nella fattispecie l’area di interesse in questione vede come capofila il Comune di Caserta. Il finanziamento erogato? Oltre 63 milioni di euro. La lista degli interventi da realizzare è molto lunga e comprende anche i Comuni di Casagiove e Maddaloni.

Per la verità, a Maddaloni, stando a quello che si legge, non è stato previsto alcun intervento e nemmeno si comprendono le motivazioni. E’ bufera alla Regione Campania, dopo l’esposto denuncia del Consigliere di An, Angelo Polverino, che sostiene: “E’ una situazione talmente ingarbugliata che c’è l’urgenza di sottoporre ad una attenta valutazione lo stato di come sono stati spesi i finanziamenti e se sono stati realizzati gli interventi alla Reggia, a San Leucio e a Casagiove. Se a questo ci aggiungiamo la condizione di abbandono totale del Parco della Reggia, bisogna trovare a tutti i costi un nesso che ci dia un quadro completo dei lavori di restauro, sicurezza, di impianto di illuminazione, di recupero, di riqualificazione, di manutenzione e di formazione professionale. Adesso spetta alla magistratura accertare se la congruità degli investimenti effettuati e di quelli programmati sono in linea con la sostenibilità economica e finanziaria del Pit. Le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti nei confronti dell’erario, a questo punto devono emergere per quello che ho denunciato. Non si può lasciare nell’incuria totale uno dei siti storici più importanti del mondo, qual è la Reggia di Caserta. E pensare che in questi giorni qualcuno aveva affermato che ci vogliono più risorse per la Reggia. E’ una grande vergogna che non può essere lasciata passare inosservata. La Reggia è l’immagine di Caserta in tutto il mondo”.

Il recupero del Quartiere Militare Borbonico di Casagiove, il recupero del Borgo di San Leucio, i lavori di restauro della Reggia di Caserta, la cura del Parco della Reggia e le attività di formazione risultano infatti tra gli interventi più importanti del Pit, volti a migliorare il contesto socioeconomico ed i sistemi imprenditoriali dei territori coinvolti, nel rispetto dello sviluppo sostenibile. “Se a fronte di un Programma di così vasta portata, continua l’alleanzino, non è stato realizzato nessun intervento rispetto alla conformità dei deliberati, allora si andrà alla ricerca minuziosa di tutti quelli che hanno avuto un ruolo rilevante nella gestione del Progetto. In un contesto di crisi diffusa, tutte le opportunità vanno sfruttate nella prospettiva non solo del rilancio urbanistico, ma anche occupazionale. Il Pit dà la possibilità di formare figure qualificate. Nel caso di Caserta si è puntato sugli operatori del verde storico. Bellissima idea. Adesso bisogna capire in quale contesto tali figure andranno a collocarsi. Speriamo che siano compatibili per tenere nella dovuta attenzione il verde della Reggia di Caserta, ridotto a stabile immondezzaio”.

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