Intercettazioni, i penalisti del Foro sammaritano scrivono al Ministro

di Redazione

Raffaele CostanzoSANTA MARIA CAPUA VETERE. Gremita la sala convegni del Tribunale Penale per la prima assemblea del nuovo consiglio direttivo della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dall’avvocato Camillo Irace.

Il consesso ha avuto una delle più alte partecipazioni di penalisti del Foro nella storia dell’Associazione.

Di particolare interesse gli interventi degli avvocati Raucci e Stellato, moderati dal Presidente Irace con a fianco il consigliere segretario avvocato Ida Sagnelli, sul pacchetto sicurezza licenziato al Senato che limita tra l’altro le garanzie della difesa in ordine ai detenuti al 41 bis.

I due penalisti hanno definito il provvedimento legislativo altamente lesivo per gli avvocati che vengono implicitamente intimiditi e criminalizzati indistintamente.

L’avvocato Luigi Monaco ha preparato un documento scritto sull’utilizzazione a orologeria delle dichiarazioni dei pentiti così come rivisitata da una recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione. In particolare, l’avvocato Monaco si duole della surrettizia possibilità di utilizzare quali elementi di riscontro le dichiarazioni dei pentiti anche se effettuate dopo i primi 180 giorni dall’inizio della collaborazione.

Hanno poi preso la parola i penalisti Giuseppe Garofalo, Paolo Trofino, Alberto Barletta, Raffaele Costanzo (nella foto), che si è soffermato sul recente disegno di legge sulle intercettazioni, e infine Nicola Garofalo.

All’esito dell’acceso dibattito il Consiglio Direttivo, sulla base delle indicazioni provenienti dall’Assemblea, ha approntato un documento molto forte che sarà reso pubblico e inviato nei prossimi giorni al Ministro di Giustizia e alla Giunta delle Camere Penali al fine di arginare gli effetti nefasti delle riforme sulla giustizia penale all’attenzione del Parlamento.

Il commento dell’avvocato Raffaele Costanzo, vice presidente della Camera Penale: “Siamo ampiamente soddisfatti e gratificati per la vasta partecipazione ed il fermento dimostrato dai colleghi del Foro sui temi all’attenzione dell’Assemblea. Gli interventi effettuati da avvocati, tra i più autorevoli del Foro di Santa MariaCapua Veteree non solo, hanno avuto un rilevante valore sotto il profilo scientifico in punto di critica e di protesta verso la recente ondata giustizialista. Mi sembra importante focalizzare un punto nevralgico delle riforme in arrivo e mi riferisco al pacchetto sicurezza e al disegno di legge sulle intercettazioni e sul divieto di pubblicazione degli atti di indagine. Esse sono il prodotto di un disegno comune di scavare un solco profondo tra imputati di seria A e di serie B. Da una parte si tende ad emarginare sempre di più le classi deboli o a rendere dura e severa la pena per alcune categorie di detenuti (es. 41 bis) anche per appagare l’effettiva esigenza di sicurezza sociale e d’altro canto si tende a creare ampie zone di impunità (anche mediatica) imbavagliando la stampa e rendendo asfittica l’opera della magistratura (vedi Ddl 1415 su Intercettazioni). Per essere chiari: in carcere solo spacciatori, mafiosi, stupratori ed immigrati clandestini e allegramente impuniti i colletti bianchi. L’avvocatura non può accettare questa ingiusta creazione di un doppio binario processuale perché da sempre ha rappresentato un contropotere di fronte agli eccessi della magistratura e del legislatore e deve continuare ad essere un baluardo a difesa dei più deboli”.

In ordine al decreto che istituisce le ronde anticrimine, Costanzo commenta:“Tale decreto è frutto dell’odio e della propaganda e rappresenta una grave frattura dei principi di civiltà giuridica fondanti di una democrazia liberale. L’istituzione delle ronde rappresenta la resa ideologica dello Stato di Diritto e di libertà per far posto ad un intollerabile stato di polizia”.


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