Legalità, Don Ciotti a Frattamaggiore per ricordare Del Prete

di Redazione

 FRATTAMAGGIORE (Napoli). Questa è l’attività che sta portando avanti e che ha voluto fortemente l’amministrazione comunale frattese ed in particolar modo il primo cittadino Francesco Russo e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Pasquale Del Prete.

Continuano quindi ad emozionare le testimonianze di chi ha già avuto modo di intervenire nella serie di incontri trascorsi come il noto giornalista Sandro Ruotolo e il magistrato anti-camorra Raffaele Cantone. Conclusasi mercoledì 18 febbraio nell’auditorium dell’Itc “G. Filangieri” di Via Rossini in Frattamaggiore con l’ultimo della serie di incontri previsti nel progetto “Percorsi della Legalità” ha destato molto successo la conferenza nella quale sono intervenuti il presidente nazionale dell’associazione anti-mafia Libera Don Luigi Ciotti, il giornalista di Repubblica, nonché autore del libro “La Bestia”, Raffaele Sardo e il rappresentante (26enne) dell’associazione Anti-Camorra di Napoli, Andrea Pellegrino.

 Non potevano mancare inoltre i familiari di Federico Del Prete (sindacalista ucciso 7 anni fa a Casal di Principe dalla camorra per aver denunciato un vigile urbano che riscuoteva alcune tangenti) tra i quali presente anche la moglie che non ha saputo mantenere la commozione alla lettura di alcuni passi del libro di Sardo prima e delle intercettazioni poi, strappando così qualche lacrima a quelle parole che sembravano convertirsi sotto forma di flashback.

Infine, la presenza più importante è stata quella dei bambini del 2° Circolo Didattico “G. Mazzini” accompagnati dalla loro insegnate la quale era la promotrice dell’iniziativa che hanno coltivato quei bambini nel progetto “Scuole Aperte”. E prima dell’inizio della conferenza hanno potuto commentare una presentazione su power-point sull’illegalità realizzata da loro. Tutti ospiti naturalmente del dirigente scolastico dell’Itc Filangieri, Giuseppina Cafasso.

L’iniziativa nasce proprio dal dovere che abbiamo noi cittadini e loro politici nel diffondere i veri valori della vita e si è conclusa il 18 febbraio per commemorare la morte di Del Prete. Al ricordo di Federico si unisce anche il Sindaco il quale sottolinea: “Oggi per tutti noi è giorno triste”.

L’auditorium del plesso scolastico, come sempre, colmo dei numerosissimi studenti dei vari istituti frattesi che hanno voluto colmare, anche con la sola presenza, questo grande vuoto deducibile dalla tristezza che provò 7 anni fa e che purtroppo prova ancora in questi giorni la famiglia Del Prete per l’uccisione di Salvatore, nipote del sindacalista.

Si è distinto per la sua determinazione il giovane Alessandro Pellegrino, il quale ha lanciato un monito ai ragazzi presenti, ossia quello di tentare di mettere in piedi qualcosa di concreto affinchè si possa sostenere la lotta contro la criminalità organizzata. Ha continuato poi dicendo che un po’ tutti ci dobbiamo sentire responsabili degli assassinii che compie la camorra sapendo che una pallottola costa intorno ai 70 centesimi di euro.

Ha voluto quindi sottolineare l’importanza di eludere qualsiasi atto illegale altrimenti si rischia di alimentare di volta in volta il grande numero di proventi che la camorra riceve e che al contempo finanzia per costruire i suoi imperi.

Don Luigi Ciotti, invece, ha espresso le sue considerazioni su questo tema mettendo in evidenzia la rilevanza che detiene il verbo “parlare”. E non abbassare la testa, voltare lo sguardo o rimanere in silenzio di fronte a tutti coloro che giorno dopo giorno combattono la dura battaglia contro la camorra. Ogni cittadino quindi deve sentirsi in dovere di sporcarsi le mani per mettere in risalto la verità su ogni cosa.

Ebbene, basterebbe un po’ di coraggio che però (c’è un però) significherebbe andare incontro a dei rischi che tutti conoscono. Ma solo ragionando così si può sperare che un giorno si debellino finalmente tutte le mafie.

Concludendo direi di prendere spunto, ovviamente in positivo, anche dalla frase tipica dell’omertà quale “Non vedo, Non sento, Non parlo” mutandola quindi in “Vedo, Sento e Parlo”. Solo interpretando a pieno questo slogan si può evitare la miticizzazione dei camorristi impedendo così quello che viene inteso come “star system” da parte di tanti giovani schiavi della camorra.

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