Ciaramella costretto al quarto rimpasto? Intanto Sagliocco…

di Nicola Rosselli

Mimmo Ciaramella AVERSA. E’ una maggioranza sempre più in fibrillazione quella di centrodestra con il sindaco Mimmo Ciaramella che rischia di dover dare vita all’ennesimo rimpasto in giunta, …

… il quarto in meno di venti mesi, a causa dei diversi equilibri raggiunti soprattutto nelle fila dei due partiti maggiori della coalizione: An e Fi.

Due, al momento, le fazioni in campo, che fanno capo al trio Giuliano-Ciaramella-Golia da un lato e a Giuseppe Sagliocco dall’altro. Ma, andiamo per ordine esaminando quanto sta avvenendo nei due gruppi. A spaccare An con il rischio che uno tra Gianpaolo dello Vicario e Gino della Valle finisca per perdere la poltrona di assessore non sarebbe stata alcuna vicinanza politica a questo o a quel personaggio del gotha del nascente Pdl. La defenestrazione dell’ex capogruppo Michele Galluccio, infatti, sarebbe nata da una forte amicizia personale da parte di due transfughi (Rosario Capasso che aveva effettuato il salto dal centrosinistra ad An e Mario Abate eletto nell’Udc e trasferitosi anch’egli in An) con l’ex assessore Antonio Di Santo.

Quest’ultimo, considerato, forse a torto, vicino al sindaco Ciaramella, anelerebbe al posto di dirigente comunale lasciato libero dall’ingegnere Alfredo Golia per raggiunti limiti di età, e cercherebbe un sostegno politico. La vicenda ha inizi remoti. Nel 2007, infatti, immediatamente dopo le amministrative, Di Santo “reclutava” consiglieri per dare vita ad una sorta di “partito del sindaco”. Un’azione che portò, di fatto, ad una vera e propria ribellione in Fi che chiese ed ottenne il rimpasto e la testa di Di Santo, tra i pochissimi a non essere riconfermato. Ora, quando di Santo avrebbe fatto conoscere il proprio desiderio, ci sarebbe stata una piccola sommossa contro e, alla fine, si sarebbe deciso di passare il “cerino acceso” al sindaco, affidandogli la scelta del nuovo dirigente. Circostanza che Ciaramella avrebbe abilmente evitato facendo ricadere la scelta stessa sui capigruppo di maggioranza. Da qui l’abilità diplomatica di Di Santo che si sarebbe adoperato per portare a sé (e in questo scenario si innesta la scissione tra i finiani) i capigruppo del Gruppo della Libertà, di An e di Città della Libertà per assicurarsi la nomina. Ovviamente, il diretto interessato ha smentito tutto affermando più volte pubblicamente “che non è assolutamente interessato alla poltrona di dirigente”.

Sul versante azzurro, invece, anche Sagliocco starebbe “marciando” contro Ciaramella affiliando adepti: il presidente del civico consesso Nicola Verde e i consiglieri comunali Francesca Marrandino, Nicola Andreozzi, Giovanni Marino e Gianmario Mariniello, che, non a caso hanno sottoscritto un’interrogazione trasversale contro la presunta inerzia del sindaco su alcune tematiche, oltre a Fiore Palmieri. A questo si aggiunge anche l’ingresso sulla scena come soggetto autonomo dell’ex presidente del GeoEco, Isidoro Orabona che ha creato un movimenti civico, “Aversa punto e a capo”, “che non sta né con Ciaramella né con Sagliocco, essendo equidistante ed autonomo”.

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