Madonna della Lettera, approvato il restauro dell’edicola

di Redazione
Madonna della LetteraSANT’ARPINO. Messina e Sant’Arpino unite nel nome
della Madonna della Lettera. E’ una storia piena di fascino quella che si cela
dietro l’edicola votiva (attualmente illeggibile dato il suo ultradecennale
degrado) …

posta sul lato del seicentesco Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” che
affaccia su via Piave in Sant’Arpino. Una storia che sfugge a molti degli
stessi cittadini del comune atellano che però ora avranno finalmente la
possibilità di ammirare la pregevole opera artistica e di apprezzarne il suo
più profondo significato culturale, sociale e religioso. A comunicarlo è
l’amministrazione comunale di Sant’Arpino, guidata dal sindaco Eugenio Di Santo, che per il tramite
degli assessori Elpidio Iorio e Giuseppe Lettera, rispettivamente
delegati ai lavori pubblici e cultura, fa sapere che sono stati affidati i
lavori all’artista prof. Francesco
Capasso
per il restauro dell’edicola votiva raffigurante la “Madonna in
trono con Bambino detta della Lettera”.

A sollecitarne il restauro e
valorizzazione “al fine di ricostruire un
altro tassello della millenaria e stratificata storia locale”
, era stata
nei mesi scorsi la Pro Loco di
Sant’Arpino che aveva inoltrato una nota agli amministratori che subito hanno
predisposto gli atti per avviarne concretamente il recupero.

“Tale iniziativa – dichiara il sindaco
Di Santo – al di là del valore artistico,
avrà il merito anche di ridestare nelle giovani
generazioni il valore delle tradizioni civili e religiose”. “ Da lungo tempo
– aggiungono gli assessori Iorio e Lettera – la popolazione reclamava il recupero
dell’edicola votiva di via Piave e della tradizione che sottende
che ha come ‘protagonisti’ il Palazzo Ducale, simbolo di Sant’Arpino,
ed il grande benefattore Macrì portato nella nostra terra da una vicenda
storica importantissima per l’Italia come lo sbarco dei garibaldini e per tali
motivi non si poteva far scomparire questo pezzo di storia del Mezzogiorno e
della nostra comunità”.

Di grande fascino, come si diceva innanzi, la
storia e la tradizione dell’edicola votiva che rappresenta la protettrice di
Messina. Fu fatta edificare all’inizio del secolo scorso dal Tenente Giuseppe Macrì, quando
nell’acquistare il palazzo Ducale, volle costruire un tempietto a devozione
della Madonna della Lettera che era ed è profondamente venerata nella città di
origine dello stesso. Ancora oggi il tre di giugno di ogni anno i solenni
festeggiamenti nella città dello stretto in onore della Madonna della Lettera
seguono rituali antichissimi che richiamano l’attenzioni di cultori e devoti
provenienti da tutto il mondo. Il Tenente Macrì, sebbene garibaldino e
“socialista razionale”, non volle far mancare la protezione della Vergine della
sua città natia anche a Sant’Arpino e pertanto edificò la cappellina votiva
nell’attuale via Piave dove ogni tre giugno, come ricordano ancora tanti
anziani, si svolgeva una festa in onore della Madonna della Lettera con la
partecipazione di tanti santarpinesi che rendevano omaggio alla beata Vergine.
Sant’Arpino è uno dei pochi comuni fuori dalla Sicilia, e di sicuro l’unico in
Campania, ove è venerata la
Madonna
della Lettera, riverita protettrice di Messina. Purtroppo,
con il tempo questa festa è andata persa e man mano anche l’immagine sacra
raffigurata sui muri del seicentesco Palazzo Ducale è andata deteriorandosi,
facendo venire meno un pezzo di storia locale fortemente legata al principale
benefattore del comune atellano.

“Nel
ringraziare fortemente l’amministrazione comunale per aver prontamente accolto
la nostra richiesta
– conclude il presidente della Pro Loco Aldo Pezzellaaggiungiamo che in sinergia con la stessa già quest’anno, il tre giugno, vogliamo ripristinare la festa religiosa e nel
contempo avviare una serie di manifestazioni culturali tra cui un gemellaggio
culturale e religioso con Messina”
.

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