Vigilanza Rai: dimissioni di massa, ma Villari tiene duro

di Redazione

Riccardo VillariROMA. Nuova puntata della telenovela sulla vigilanza Rai. Ieri sera, 37 dei 40 membri di maggioranza e opposizione hanno deciso di lasciare, mentre il presidente Riccardo Villari, dopo due mesi, riesce a tenere duro alle richieste di dimissioni.

Il senatoresi dice disponibile a mettere all’ordine del giorno della commissione le proprie dimissioni, ma solo dopo che saranno stati esauriti gli altri punti già fissati, tra cui il rinnovo del cda Rai. Poco dopo arriva la dichiarazione del Presidente del Senato Renato Schifani: “La paralisi della Vigilanza è oggettiva e irreversibile. È compito dei presidenti di Camera e Senato assicurare il funzionamento della commissione. Con Fini di comune accordo troveremo una soluzione”.

Pronta la risposta di Villari: “È una giornata nera per il Parlamento e le istituzioni. Gli italiani giudicheranno. Certo per le procedure democratiche del nostro Paese è un duro colpo, che purtroppo farà scuola. Valuterò e ne trarrò le conseguenze”.

Con Villari, rimangono nella Commissione di Vigilanza Rai Luciano Sardelli (Mpa) e Marco Beltrandi (radicale eletto nelle file del Pd). E forse saranno ancora una volta solo loro due, assieme al presidente, a riunirsi oggi alle 14 nelle stanze di Palazzo San Macuto.

Sulla questione interviene anche il premier Silvio Berlusconi, per il quale “la Rai è un’azienda che ha bisogno di essere ripresa in mano da una dirigenza che sia legittimata, come è logico che sia, dal Parlamento”.

Intanto, Villari ha disdetto a riunione della commissione prevista per oggi alle 14, spiegando: “Mi hanno appena comunicato che c’é votazione in aula alla Camera, per questa concomitanza la Vigilanza, come tutte le altre commissioni, non si puo’ riunire. Così prevede il regolamento”.

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