I consiglieri dell’Arcobaleno sconfessano Conte e Zagaria

di Antonio Taglialatela

Michele ConteFilippo ZagariaTRENTOLA DUCENTA. E’ alta la tensione tra i consiglieri del gruppo “Arcobaleno” e il sindaco Nicola Pagano, causa le scelte compiute da quest’ultimo nella formazione della nuova giunta comunale.

I consiglieri Nicola Russo, Saverio Fabozzi, Nicola Grassia e Raffaele Di Lauro ribadiscono ancora una volta la posizione politica del gruppo consiliare: “Il nostro sarà un appoggio esterno all’attuale Amministrazione condizionata alla puntuale attuazione del programma presentato agli elettori”. Per altre eventuali iniziative svincolate dal programma, il gruppo valuterà “caso per caso” ed assicurerà il supporto all’amministrazione qualora ravviserà “il valore e la bontà del provvedimento”. “Occorre inoltre precisare – sottolineano i consiglieri – che le regole democratiche che disciplinano il comportamento di un gruppo consiliare, o di un qualsiasi organismo decisionale, implicano che anche le decisioni politiche prese a maggioranza obbligano tutti i componenti al rispetto delle regole”. Per tali motivi, i consiglieri ribadiscono il proprio rammarico per le scelte fatte dai consiglieri Michele Conte e Filippo Zagaria (entrati a far parte della nuova giunta, assieme a Vittorio Savino, Angelo De Roma, Giuseppe Coppola, Domenico Pagano e Luigi Cassandra) che hanno partecipato alla riunione di maggioranza ed hanno votato sulla mozione che prevedeva l’appoggio esterno all’amministrazione.

Nel mirino dei quattro consiglieri c’è, in particolare, Zagaria: “Il consigliere Zagaria, dopo aver verificato che l’atteggiamento del gruppo determinava in maniera categorica che non ci sarebbe stata ‘trippa per gatti’, ha successivamente dichiarato di essere indipendente ed ha accettato la carica di vicesindaco, a lui esprimiamo le nostre ‘congratulazioni’ per la ‘coerenza’ e la ‘onestà intellettuale’ evidenziata”. Diverso, per i quattro dell’Arcobaleno, è il discorso di Conte: “Si è preso una pausa di riflessione e poi ci ha comunicato di aver accettato la delega di assessore. Il suo atteggiamento dal punto di vista umano è irreprensibile, ma deve capire che non può più fare parte del gruppo consiliare in quanto la sua decisione è stata di carattere personale e, comunque, contrasta con le direttive politiche del gruppo definite attraverso uno strumento democratico che ha permesso a tutti di esprimersi”.

“Ormai il ‘pullman’ dell’Arcobaleno – ironizza Raffaele Di Lauro – è sprofondato in un burrone, forse perché l’autista non era patentato”.

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