Rimpasto, si dimette il vicesindaco

di Redazione

MunicipioMADDALONI. Con l’annuncio delle dimissioni eccellenti del vice-sindaco Carlo D’Angelo, si apre ufficialmente il valzer delle poltrone in giunta. Sono stati necessari sedici mesi per approdare ad un rimpasto che comunque non spegne del tutto polemiche e malumori.

Ed ecco il passaggio delle consegne. «Mi è stato politicamente chiesto – spiega D’Angelo – di lasciare il posto onde facilitare il compimento dei futuri progetti politici del sindaco Farina. Esprimo un auspicio: possa il sindaco realizzare i suoi programmi. E un augurio: possano approdare a giusto compimento gli atti amministrativi che abbiamo varato». E Farina sembra godere proprio di ottima salute. Non perde nessun pezzo (ad eccezione della civica Uniti per Maddaloni) della sua maggioranza. Conferme per gli ex-Udeur (Santangelo) e PdCI (Sforza). In ombra i Verdi, grazie alla conferma di Salvatore Mataluna, che da tempo ha preso le distanze dal movimento. Per il momento, resta fuori dalla porta Italia dei Valori. Il rimpasto riguarda soprattutto la componente ex-Margherita del Pd. Tre le new entry (Reitano, Esposito e Di Silvestro) che affiancheranno Luigi Correra, attuale assessore alla viabilità. Scosse telluriche hanno prodotto invece gli avvicendamenti all’interno della componente ex-Ds del Pd. Arrivano il giovane Clemente Gorgoglio e l’ex-assessore dell’ Unione dei Comuni Alfonso Ventrone. Affiancheranno l’assessore di lungo corso, titolare dei lavori pubblici, Angelo Schiavone. Ventrone con Sforza e Santangelo sono in corsa per la carica di vice-sindaco. La distribuzione delle deleghe sarà ufficializzata domani. In ballo ci sono le deleghe alla pubblica istruzione, all’ambiente, all’urbanistica. «Sia chiaro – commenta Federico Lasco, segretario cittadino del Pd – questo è solo l’inizio. Anzi, l’esecutivo, è un dettaglio nel piano di riorganizzazione della maggioranza e del programma». Fatti gli assessori, venerdì si apre la «conferenza per il rilancio del programma». In sintesi, si metterà mano a cinque priorità: sicurezza (ordine pubblico e tutela dell’ambiente); le politiche di risanamento finanziario. «Ma soprattutto – spiega Lasco – urge riordinare la macchina comunale. Prima di tutto oggi và riorganizzata integralmente la principale azienda cittadina: dai vertici dirigenziali fino all’ultimo dipendente». Per motivi anagrafici, e non solo, il Comune è drammaticamente privo di figure dirigenziali. Oltre alle vicende che hanno travolto il direttore generale, bisogna ricucire lo strappo con i sindacati.

Il Mattino (GIUSEPPE MIRETTO)

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