Abusivismo, Rosato sul centro sociale per anziani

di Antonio Arduino

Mimmo RosatoAVERSA. Arriva settembre, torna al lavoro la politica aversana e in tema di abusivismo edilizio Mimmo Rosato, candidato sindaco di Rifondazione e Comunisti Italiani, riaccende i riflettori sulla vicenda del centro sociale per anziani, realizzato e inaugurato il 13 maggio 2007 dall’amministrazione comunale nelle palazzine della 167 di via Del Popolo.

Da quella data il centro sociale è privo di energia perché sarebbe abusivo. “L’aver realizzato una struttura per favorire l’aggregazione e la socializzazione in una zona periferica, come quella dell’area 167, è – dice Rosato – certamente un opera meritoria per ogni amministrazione che punti a rendere vivibile il territorio. Ma dimenticare di dotarla di energia elettrica ha dell’incredibile”. “Tanto più – aggiunge – se si pensa che un esponente politico della destra aversana (Pino Cannavale, ndr), su quell’edificio ha avanzato il dubbio di una realizzazione abusiva”. Una ipotesi che è giusto ricordare è stata espressa pubblicamente dall’esponente de “La Destra” di Francesco Storace sul network on line Pupia.Tv e che non è ancora stata smentita dall’ente comunale, cosicché andrebbe verificata, giacché – come sostengono i frequentatori del centro sociale- sarebbe proprio la condizione di “edificio abusivo” ad impedire all’Enel di garantire l’energizzazione della struttura. “Una verifica che – assicura Rosato – andrò a fare personalmente nei prossimi giorni”. “Comunque sia – conclude – quando un edificio come questo, realizzato per rendere funzionale una parte periferica della città, viene proposto in un contesto preelettorale e poi viene lasciato a se stesso, privo di un cosa necessaria qual è l’energia elettrica, non si può non sottolineare il comportamento di una maggioranza che si è data molto da fare in fase di propaganda per dimostrare l’attenzione che intendeva prestare alle periferie ma, poi, dimostra con i fatti quanto meno “trascuratezza” proprio di fronte alle necessità di quelle periferie”.

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