24 giugno 1918: il Pariser Geschultz spara su Parigi da 100 km di distanza

di Redazione

Pariser GeschultzAccadde oggi. Tutto comincia allorquando nel giardino di un parroco, ad oltre una sessantina di chilometri dal campo di tiro della fabbrica dei Krupp, atterra un proiettile di cannone, devastando la casa del povero prelato.

Come tante delle invenzioni, anche questa nasce da uno sbaglio (il proiettile supera di oltre 10 chilometri il bersaglio) e da una intuizione che l’ingegnere Rausenberger ed il balistico Eberhard della famosissima fabbrica di acciai Krupp hanno dopo quello errore. “Se si spara con un angolo di tiro elevato, superiore a 45°, in modo che il proiettile raggiunga rapidamente gli strati meno densi dell’atmosfera, magari salendo fino a 40 chilometri da terra, conservando una elevata velocità, il successivo tratto di traiettoria avverrà in condizioni di resistenza minima, con un sorprendente aumento di gittata”, questa l’idea dei tecnici della fabbrica tedesca che provano subito a superare il primato del cannone inglese da costa fermo a 40 chilometri grazie a un 380 millimetri. La costruzione del cannone L/162, che solo dopo sarà battezzato Pariser Geschultz per il suo uso contro Parigi, richiede tempo e denaro. Ne viene fuori un super cannone di circa 400 tonnellate di peso, che arrivano a 1000 se si considera il supporto per la canna, lunga 40 metri, che sotto l’azione dei colpi tende a flettersi, Siamo di fronte a un 210 millimetri, con una velocità iniziale di 1650 metri al secondo ed un raggio di azione che diventerà di 132 chilometri, portando l’inclinatura della canna a 55°. Il cannone è pronto nel maggio del 1918. Arriveremo al 24 giugno, per assistere ad una incredibile giornata di tiro dalla foresta di Councy verso la capitale di Francia. Il cannone viene azionato da ben 80 marinari al comando di un ammiraglio. Fortunatamente il super cannone, denominato anche il cannone di Kaiser Guglielmo ha dei limiti strutturali, tanto è vero che fin da subito per un solo affuso si vanno a costruire ben 3 bocche. Dopo una sessantina di colpi la bocca è inutilizzabile, in pratica si deforma. Contro Parigi vengono sparati un totale di 320 proiettili di un peso variabile tra i 105 ai 120 chilogrammi, scende in campo anche la ditta Nobel, per preparare una particolare miscela di nitroglicerina che non arroventi troppo canna e filettatura. A Parigi si conteranno 250 morti, 620 feriti e tante case distrutte, ma il cannone proprio per le sue caratteristiche avrà vita breve, l’ennesimo Colosso di Rodi che aveva chiesto troppo, ma da qui nasceranno altri studi che porteranno i tedeschi a costruire ben altre armi.

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