17 aprile 1974: approvata legge per finanziamento ai partiti

di Redazione

 Accadde oggi. Subito dopo lo scandalo nazionale dei petroli, siamo nella primavera del 1974, si cerca di correre ai “ripari” e viene approvata una legge, la 195, sul finanziamento pubblico ai partiti: “eliminerà per sempre bustarelle e mazzette” si urla a gran voce.

La legge si rivela subito un’autentica manna scesa dal cielo, che all’inizio foraggia in modo concreto tutti i partiti che raggiungono lo sbarramento del 3%. Nel 1993 arriva la mazzata dei Radicali che, con un Referendum ad hoc, riescono a far votare il 90,3% degli italiani, ben 31 milioni di persone, contro il finanziamento pubblico. Per quattro “lunghi” anni si va alla ricerca di sponsor, affezionati, collette, di tutto, di più. Il 2 gennaio del 1997 viene partorita una vera e propria legge truffa che permette ai cittadini di devolvere volontariamenteil 4 per mille dell’Irpef a favore dei partiti politici. C’è però il trucco, visto che lo Stato anticipa ogni anno circa 110 miliardi e mai si preoccupa di interessarsi di quanto viene raccolto, mai più di una ventina di miliardi. Bisogna mettere fine a questo scandalo e quindi ecco un nuovo provvedimento legislativo vedere la luce nel 1999, sparisce il finanziamento e ora si parla solo di “rimborso ai partiti politici per spese elettorali”. Stavolta a poterne beneficiare sono tutti i partiti che sono riusciti a racimolare almeno l’1% dei voti, il banchetto si allarga ed anche le spese per lo Stato, ogni cittadino elettore verserà, con le sue tasse, 4mila lire per legislatura, anche se questa sia incompleta, circa 2 euro tutto compreso ogni cinque anni. Nel 2002 nuovo correttivo, stavolta del governo Berlusconi, ogni elettore dovrà partecipare con una quota di 1 solo euro, ma ogni anno, facendo passare quindi la spesa per legislatura pro capite da 2 a 5 euro. C’è ancora una modifica: a pagare saranno tutti gli elettori e non solo quelli che hanno votato, ma tutti, proprio tutti, anche chi a votare non ci andrà mai. Le varie modifiche hanno fatto sì che siano stati rimborsati 125 milioni dieuro nel 2002 e 2003, 153 milioni nel triennio 2004-2006, con leggeri incrementi fino al 2007 e, nel frattempo, si è adeguato questo parametro anche alle elezioni regionali, sempre con un costo di 1euro ad elettore, a questo si andrà ad aggiungere l’ulteriore euro delle elezioni europee del 2009. Il rimborso avviene da parte dello Stato in cinque “comode” rate, con un”anticipazione del 40% insieme alla prima rata di entrata. Per i prossimi cinque anni ci sarà quindi da sborsare una “cifretta” di circa 650 milioni di euro, oltre naturalmente al dovuto per le già citate elezioni europee. Nel frattempo la campagna elettorale per le politiche 2008, in via presuntiva, è già costata ai partiti politici come di seguito indicato dagli stessi: Pdl 20-30 milioni di euro; Pd 15-18 milioni di euro; Udc 16 milioni di euro; Sinistra Arcobaleno 8 milioni di euro; La Destra 5 milioni di euro; Partito Socialista 1-4 milioni di euro; Lega Nord 2,5 milioni di euro. Uno degli “spettacoli” più costosi per gli italiani si è praticamente svolto fino a lunedì scorso,ma a divertirsi per davvero crediamo siano stati in pochi.

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